Gruppo LB presenta il primo Bilancio di Sostenibilità
In linea con il percorso aziendale verso l’adozione di una politica ESG, il documento evidenzia le performance in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale e le linee di indirizzo che guideranno LB nei prossimi anni.
In linea con il percorso avviato negli ultimi due anni verso l’adozione di una politica ESG, il Gruppo LB ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità che illustra le performance in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale, evidenziando le linee di indirizzo che dovranno guidare la strategia dell’azienda nei prossimi anni.
“È la concretizzazione di un impegno che pone la sostenibilità tra i più importanti driver di crescita integrandola nella gestione aziendale”, spiega il CEO di LB Corrado Fanti. “Ma è anche la risposta all’evoluzione del contesto socio-economico, alla maggiore consapevolezza ambientale e sociale dei nostri stakeholder e alle crescenti spinte normative in materia di sostenibilità ambientale. Un trend ormai irreversibile, che deve fare ripensare alle strategie aziendali in un’ottica di lungo termine, rimanendo player competitivi nella catena del valore della nostra filiera. Basti pensare agli Stati Uniti, dove molte aziende richiedono il bilancio di sostenibilità ai loro fornitori, o all’Europa dove dovrebbe essere introdotto a breve nel campo degli appalti pubblici.”
Frutto di un anno di lavoro condotto con Deloitte, il Bilancio di Sostenibilità di LB rappresenta un primo passo verso un progressivo e costante miglioramento delle prestazioni in cinque aree: qualità di prodotto, innovazione e attenzione al cliente; risorse umane; sostenibilità ambientale; gestione responsabile della catena del valore; business etico. Sul fronte della sostenibilità economica, puntando ad una crescita profittevole e duratura nel tempo, nel 2021 LB ha registrato le performance migliori nella storia del gruppo, con un incremento dei ricavi del 60% a 45 milioni di euro.
“Per il 2022 prevediamo un’ulteriore crescita del 20% a 55 milioni, che diventano 62-63 sommando l’attività di Barcom di cui abbiamo acquisito la maggioranza nel marzo di quest’anno”, ha dichiarato Fanti, che aggiunge: “La domanda del mercato è in forte aumento in molti nostri mercati strategici, come Turchia, Brasile e India. Al contrario, Italia e Spagna, dopo un’ottima partenza, hanno avuto un deciso rallentamento, mentre il conflitto bellico in Ucraina ha interrotto le forniture, già pronte, destinate ai nostri clienti in Russia e Ucraina. Per sostenere la nostra espansione internazionale, oltre agli investimenti in corso nella filiale indiana, punteremo al Brasile dove un primo passo sarà l’apertura di un ufficio commerciale”.
E se in tema di risorse umane LB conferma la priorità del benessere e dello sviluppo professionale dei suoi 150 dipendenti, è sul fronte ambientale che si concentra la massima attenzione del gruppo.
Da un lato le operation interne, per le quali l’analisi di Carbon Footprint ha identificato le aree a maggior impatto e le azioni virtuose da implementare per mitigare l’impronta aziendale; tra le iniziative che hanno già contribuito a ridurre i consumi energetici, i due impianti fotovoltaici installati negli stabilimenti di Fiorano e Sassuolo (una parte dell’energia prodotto viene ceduta in rete) e la sostituzione di tutti i muletti con soluzioni elettriche. Dall’altro l’offerta tecnologica.
“Per LB essere sostenibile significa trasformare le materie prime attraverso tecnologie innovative e processi efficienti, col minore consumo di risorse, garantendo al mercato i massimi livelli di qualità”, afferma Fanti. “Pensiamo a Migratech 4.0, la tecnologia di macinazione a secco con microgranulazione che azzera i consumi idrici del processo. È tra le innovazioni di cui andiamo più fieri e, sebbene la maggiore domanda per questa soluzione provenga ancora dall’industria ceramica sudamericana e nordafricana, osserviamo con piacere un crescente interesse anche in Europa. Fra l’altro, proprio al prossimo Tecna 2022, a settembre a Rimini, presenteremo una nuova soluzione per la preparazione degli impasti che rappresenta un’evoluzione dirompente per il settore ceramico, consentendo di risolvere le criticità dell’attuale microgranulato rispetto all’atomizzato. In questo modo non ci saranno più ostacoli all’impiego della tecnologia a secco nella produzione di grandi lastre. Il tutto nell’ottica, oggi più che mai importante, della sostenibilità economica ed ambientale”.
Altro tema importante per LB è quello dell’Economia Circolare. La stessa Sermat, specializzata nel recupero di scarti e fanghi, opera già da tempo in questo ambito, mentre Barcom, specializzata nelle tecnologie ambientali di depurazione aria, fumi, trattamento acque, filtrazione delle polveri e recupero calore, rafforza il posizionamento strategico del gruppo in questo segmento.
Dai fanghi alle polveri per l’industria ceramica: una case history virtuosa di economia circolare
Trasformare i fanghi di depurazione ceramica in risorsa circolare, recuperando la materia ed evitando gli onerosi costi di smaltimento in discarica? È quanto è riuscita a fare, insieme a Sermat, la sassolese Riola, azienda specializzata nel riciclo e riutilizzo di scarti e rifiuti delle produzioni ceramiche del territorio.
Grazie ad un impianto progettato su misura da Sermat, Riola potrà ora recuperare i fanghi provenienti dal deposito delle acque reflue delle lavorazioni ceramiche di taglio, rettifica e levigatura e dai filtri pressa delle squadratrici a umido, e, tramite essiccazione, estrarre le polveri da immettere nuovamente nel ciclo produttivo del gres porcellanato.
Un perfetto esempio di economia circolare che chiude il cerchio all’interno della stessa filiera – la materia prima “seconda”, a basso costo, viene riacquistata dalle aziende ceramiche -, risparmiando risorse e riducendo i costi di produzione.
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