In crescita l'export di piastrelle turche

A fronte di un mercato interno non brillante, l’industria turca delle piastrelle ceramiche si consola con gli ottimi risultati sui mercati internazionali.

L’industria turca delle piastrelle ceramiche ha chiuso il 2019 con un pesante crollo delle vendite domestiche (184 milioni mq, -21,7% sul 2018) che ha costretto a ridurre la produzione nazionale di circa 40 milioni mq (296 milioni mq, -11,6% sul 2018). Al contrario, le esportazioni hanno proseguito la loro corsa ininterrotta dal 2016 segnando il nuovo record degli ultimi 20 anni: 116 milioni mq, +15% sul 2018, per un valore di 664,7 milioni di dollari (+10,9%), generato in 160 Paesi in tutto il mondo.

Se non fosse scoppiata la pandemia di coronavirus questa primavera, molto probabilmente il tasso di crescita dell’export 2020 sarebbe stato di gran lunga superiore, stando ai risultati conseguiti nel primo bimestre dell’anno: +31% in volume e +27,6% in valore (113,5 milioni di dollari) sul primo bimestre 2019, con un impressionante +136,5% di vendite in valore in USA e un ottimo +30% in Germania.

La Turchia, 3° maggiore esportatore europeo di piastrelle e ormai 5° a livello mondiale, pare anche aver superato bene la fase più acuta della pandemia, limitando i danni provocati dal calo dei consumi e del commercio internazionali. Per i produttori turchi di piastrelle, il primo semestre 2020 si è chiuso infatti con un incremento delle esportazioni in valore del 9,3% a 344 milioni di dollari.

L’anno scorso gli Stati Uniti sono divenuti il primo mercato estero del settore generando ricavi per 93,4 milioni di dollari (+48,5% sul 2018). Gli USA rappresentano il 14,1% delle esportazioni totali turche di piastrelle (contro il 10,5% del 2018) e la quota della Turchia sul totale delle importazioni USA di piastrelle è passata dal 4,7% al 6%.

“Siamo ottimisti e crediamo che il periodo post-coronavirus rappresenterà un’opportunità per le nostre esportazioni di ceramica, cresciute soprattutto nel mese di giugno. Nel settore delle piastrelle è altamente probabile che il 2020 si chiuda senza alcuna flessione”, ha affermato Erdem Cenesiz, presidente della Turkish Ceramic Federation.

Più penalizzato, invece, l’export nel settore dei sanitari, comparto nel quale la Turchia è il maggiore produttore europeo (17,5 milioni pezzi nel 2019). Sebbene il 2019 abbia segnato un +4,8% in valore (271,6 milioni di dollari, record dal 2000), lo scoppio della pandemia ha infatti avuto un impatto negativo sulle vendite all’estero, tanto che il primo semestre dell’anno si è chiuso con un -14,3% sul primo semestre 2019 a 116 milioni di dollari.

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