I big della piastrella made in Italy (2018)
La rivista Tile Italia pubblica la classifica aggiornata al 31/12/2018 delle maggiori aziende italiane produttrici di piastrelle ceramiche.
La crescente concorrenza proveniente sia da altri Paesi produttori di ceramica che dalla diffusione di materiali alternativi, quali i vinilici, sono le principali cause del rallentamento registrato nel 2018 dall’industria italiana delle piastrelle, il cui giro d’affari è sceso a 5,4 miliardi di euro (-3% sul 2017).
Una battuta d’arresto che giunge dopo cinque anni di crescita ininterrotta e che, tranne poche eccezioni, si ritrova nella maggior parte dei risultati registrati dai maggiori gruppi o aziende del settore.
A rilevarlo è lo studio esclusivo condotto come ogni anno dalla rivista Tile Italia (“Fatturati 2018 delle aziende ceramiche italiane”, Tile Italia 3/2019). Una vera e propria “classifica di eccellenze” che sintetizziamo di seguito, segnalando ai lettori che i dati relativi all’attività di Marazzi Group (che rientrerebbe a pieno titolo sul podio dei maggiori gruppi italiani) e di Emilgroup non compaiono in graduatoria poiché ricompresi nei risultati complessivi di bilancio di Mohawk Industries.
La graduatoria dei big del made in Italy vede posizioni inalterate per i primi grandi gruppi con fatturati superiori ai 200 milioni di Euro. Primo fra tutti, il Gruppo Concorde che, pur non rendendo pubblici i dati d’esercizio, resta fermamente in testa alla classifica con la sua galassia di imprese e marchi in Italia, Francia, Russia e Stati Uniti.
Al secondo posto si conferma Iris Ceramica Group, che, dopo i risultati record del biennio 2016-2017, si riporta poco sopra ai livelli 2015 con un fatturato consolidato di 485 milioni di Euro (-17,8% sul 2017). Seguono il Gruppo Finfloor, che registra ricavi consolidati per 410 milioni di Euro (-3,5% sul 2017); Panariagroup, che chiude il 2018 a 371 milioni di Euro (-3,5%); e Casalgrande Padana che si mantiene praticamente stabile sui livelli 2017 (263,8 milioni di Euro, -0,5%). Chiude il primo gruppo Coop. Ceramica d’Imola, che scende a 222,5 milioni di Euro (-9,1%). Da ricordare che sia Casalgrande Padana che Coop. Ceramica d’Imola realizzano le proprie produzioni e esclusivamente in Italia, contrariamente ai quattro gruppi maggiori, tutti fortemente internazionalizzati anche a livello produttivo.
Nella fascia “centrale”, costituita dal gruppo di aziende con fatturato tra i 200 ed i 100 milioni di Euro, si impone il gruppo Italcer che, a seguito dell’acquisizione di Rondine Group (110,2 milioni di Euro il fatturato 2017) avvenuta nell’ottobre 2018, raggiunge i 198,9 milioni di Euro di fatturato. In meno di due anni di vita, il gruppo guidato da Graziano Verdi continua ad avvicinarsi a grandi passi all’obiettivo di raggiungere rapidamente i 300 milioni di fatturato.
In calo del 6,7% a 157,2 milioni di Euro il gruppo Faetano-Del Conca, seguito da Ricchetti Group che cede anch’esso il 6,5% scendendo a 151,6 milioni di Euro. A seguire, Gresmalt che consolida la crescita a doppia cifra del 2017 mantenendosi sui 132,8 milioni di Euro di fatturato (+0,5%). Bene anche ABK Group che, in linea con il 2017, conferma i 110 milioni di fatturato consolidato. Raggiunge i 110 milioni di euro anche Laminam, che ancora una vota spicca per l’incremento percentuale più elevato di tutto il settore: +29,4%, dopo il +25% del 2017 e il +36% del 2016; ricordiamo che lo scorso 23 aprile il fondo Alpha ha siglato un accordo per l’acquisizione del controllo di Laminam, nella quale l’AD Alberto Selmi incrementerà ulteriormente la sua partecipazione azionaria.
Chiude il secondo gruppo di imprese il Gruppo Romani, il cui fatturato sale a 105 milioni di euro (+1,2%).
Tra le aziende con fatturati inferiori ai 100 milioni di euro (in graduatoria solo le aziende che hanno fornito i dati) si inserisce il Gruppo Ceramico Piemme (98,1 milioni di euro, -5,7%), seguito da Fincibec Group (stabile a 81,2 milioni di Euro) e Italgraniti Group (80,4 milioni di euro, -1,5%). Spicca in positivo il +8,1% di Gold Art Ceramica – EnergieKer (76,4 milioni di Euro), così come il sesto progresso consecutivo di Polis (61,5 milioni di euro, +1,5%). Bene anche Novabell (+2%) e Tuscania - CMC (+5,7%).
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