La fase 2 dell'industria ceramica

Produttori di piastrelle, colorifici e costruttori di impianti tra ripartenza complessa e difficili previsioni.

Tra aprile e maggio, dopo lockdown più o meno lunghi, l’industria ceramica è ripartita, gradualmente, quasi in ogni parte del globo, ma per i produttori di ceramica e i fornitori di tecnologie, materie prime e smalti il costo pagato già in questi primi mesi è stato pesante.

A fronte di un 2020 partito bene, tra marzo e aprile, l’industria italiana delle piastrelle ha perso 350 milioni di euro, su un giro d’affari annuale di 5,34 miliardi.

In Spagna, nel distretto ceramico di Castellon, l’associazione dei produttori di piastrelle Ascer stima una perdita di fatturato in aprile di circa 160 milioni di euro, ossia il 45% in meno rispetto ad aprile 2019.

Negli USA, dove già si erano evidenziati i primi segni di debolezza del mercato ceramico nel primo trimestre dell’anno, è probabile un ulteriore peggioramento delle vendite nel secondo e nel terzo trimestre, come segnala Gianni Mattioli, presidente di Tile Council of North America.

Grandi i timori anche dei colorifici italiani e spagnoli, colpiti dal brusco calo di domanda.

In Spagna, le vendite nel mese di aprile sono calate del 40% rispetto allo stesso mese del 2019, segnando un -49% sul mercato interno e un -37% per l’export, ma, secondo Joaquín Font de Mora (Presidente Anffecc), “la flessione del fatturato in maggio potrebbe essere ancora più marcata se non si riattiva rapidamente la domanda sia sul mercato spagnolo che su quelli esteri”.

Più o meno dello stesso ordine di grandezza è la flessione dei ricavi registrata in aprile anche dai colorifici italiani, come confermato da Claudio Casolari, Presidente di Federchimica-Ceramicolor.

Determinati ad affrontare e superare una situazione così complessa e inedita facendo leva su una serie di fattori di competitività sono i costruttori italiani di macchine e impianti per ceramica. Lo sottolinea Paolo Sassi (Presidente Acimac). Da un lato la forte internazionalizzazione del settore e la disponibilità di magazzini ricambi e filiali commerciali e di assistenza tecnica nei mercati più importanti consente oggi di cogliere rapidamente le opportunità laddove si creano. Dall’altro, i grandi investimenti degli ultimi anni in automazione e tecnologie 4.0, che ha permesso in questi mesi di fornirei un supporto costante di teleassistenza arrivando anche ad effettuare installazioni da remoto, avviamenti virtuali e collaudi a distanza di impianti e linee complete automatizzate, tutti perfettamente riusciti.

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