La piastrella ceramica europea a congresso

La difesa della competitività al centro dei lavori del Congresso annuale della CET, la Federazione Europea dei Produttori di Piastrelle Ceramiche, svoltosi in Polonia dal 12 al 14 giugno.

Da 12 al 14 giugno a Wrocław, Polonia, si è svolto il congresso annuale della CET - Federazione Europea dei Produttori di Piastrelle Ceramiche, che ha riunito i vertici delle associazioni nazionali di categoria e rappresentanti del comparto per un confronto sulle grandi sfide del settore. Dalla transizione energetica alle politiche commerciali europee, passando per l’accesso ai mercati e le normative ambientali, il congresso ha affrontato tutti i temi più caldi che impattano sulla competitività della manifattura europea, lanciando un appello alla UE: servono misure urgenti e strutturali per salvaguardare la competitività industriale, colpita duramente dalla crisi energetica, dai costi regolatori e da pratiche commerciali sleali.  

Il 13 giugno, presso l’AC Hotel Marriott di Wrocław, ha avuto luogo l’Assemblea Generale della CET. Dopo i saluti istituzionali di Ferdynand Gacki, presidente della Polska Unia Ceramiczna (l’associazione della ceramica polacca che ha ospitato il congresso), i lavori sono stati aperti dai vicepresidenti CET, Roman Blažíček e Raul Carnicer.

L’eurodeputata Elisabetta Gualmini, presidente dell’European Policy Ceramics Forum, è intervenuta con un videomessaggio rimarcando il valore strategico dell’industria ceramica per l’occupazione e le catene del valore delle filiere produttive in ambito UE e sottolineando la necessità di politiche comunitarie capaci di rafforzare la manifattura continentale: “Serve passare da un’Europa di consumatori a un’Europa di produttori”.

Il vicepresidente Raul Carnicer ha fatto eco al messaggio, richiamando “la necessità di un cambio radicale delle politiche UE per invertire l’attuale tendenza alla progressiva sostituzione della produzione industriale europea con importazioni da Paesi con standard – quindi costi - ambientali e sociali decisamente inferiori”.

Vendite stabili, ma lontane dai livelli pre-crisi

I dati economici presentati in assemblea confermano un quadro complesso per un settore che, pur mantenendo una forte propensione all’export e un’elevata qualità di prodotto, è sotto pressione. Le vendite di piastrelle in volume nel 2024 sono risultate stabili rispetto al 2023, ma ancora inferiori del 24% rispetto al 2021, nonostante un aumento del consumo europeo del 7,5% (segno di una crescente dipendenza dalle importazioni). Più preoccupante l’andamento dell’export extra-UE, in calo del 3,6% rispetto al 2023 e addirittura del 34% rispetto al 2021. Il rallentamento è attribuito alla combinazione tra crisi energetica, incremento dei costi normativi e ostacoli tariffari e tecnici nei mercati di destinazione.

Le richieste della CET: misure d’emergenza e revisione ETS

Per fronteggiare queste criticità, la CET ha ribadito la necessità urgente di misure d’emergenza a breve termine sui costi del carbonio per ripristinare la competitività della produzione europea. Tra le principali proposte avanzate:

  • Sospensione temporanea dell’obbligo di restituzione delle quote EU ETS o riduzione del tasso di assegnazione gratuita per i settori più colpiti;
  • Semplificazione dell’ETS per i piccoli emettitori, alzando da 25mila a 50mila tonnellate di CO₂ annue la soglia di ammissibilità per le misure nazionali equivalenti prevista dall’art. 27 della Direttiva ETS;
  • Revisione delle linee guida ETS sugli aiuti di Stato, estendendo l’idoneità alla compensazione dei costi indiretti anche all’industria ceramica e ad altri settori energivori, così da sostenerne gli sforzi verso la decarbonizzazione senza comprometterne la capacità di investimento e la competitività globale.

Commercio: rafforzare la difesa contro dumping e sussidi

I membri della CET hanno inoltre richiesto alla UE un rafforzamento degli strumenti esistenti di politica commerciale – o lo sviluppo di nuovi - per contrastare con maggiore efficacia il dumping, i sussidi illegali e le sovraccapacità produttive, non solo dalla Cina, ma anche dall’India. Un tema cruciale, ribadito dalla Federazione, è la necessità di includere nel calcolo del margine di dumping anche i costi ambientali non sostenuti da Paesi terzi.

Focus su sostenibilità, sicurezza e trasparenza

Durante i lavori sono stati affrontati anche temi ambientali e normativi, tra cui la revisione in corso del BREF (il documento di riferimento delle Best Available Techniques per la ceramica) e le criticità legate al sistema ETS. Confindustria Ceramica ha illustrato uno studio d’impatto che evidenzia costi "sproporzionati e ingiustificati" delle politiche ambientali previste per i prossimi anni.

È stato inoltre presentato uno studio promosso da ASCER e Confindustria Ceramica che evidenzia i benefici delle piastrelle in termini di durabilità, sicurezza antincendio ed efficienza energetica degli edifici. Infine, i membri CET hanno ribadito la necessità di introdurre l’etichettatura d’origine obbligatoria sui prodotti, per garantire maggiore trasparenza ai consumatori europei.

Unità e visione comune: appuntamento al 2026 in Italia

Nel suo intervento conclusivo, il vicepresidente CET Roman Blažíček ha ringraziato la Polska Unia Ceramiczna per l’ospitalità, sottolineando l’efficacia del confronto tra i rappresentanti di un comparto che in Europa conta migliaia di PMI, oltre 200mila lavoratori diretti e numerosi “campioni globali”. "Solo uniti possiamo chiedere con forza più semplificazione, misure immediate sui costi del carbonio e dell’energia e una politica commerciale forte", ha dichiarato.

Il prossimo congresso CET si terrà in Italia dal 4 al 6 giugno 2026.

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