La tecnologia ceramica italiana mantiene la sua leadership

Dopo un 2011 caratterizzato da una forte crescita del giro d'affari (+26,2%), tornato ai livelli pre-crisi, il 2012 ha registrato una lieve flessione dei volumi di fatturato. Complessivamente il comparto delle macchine per ceramica italiano ha generato 1.667 milioni di euro (-4,4% sul 2011). Positivo l'andamento del mercato domestico. Le vendite in Italia sono risultate in crescita del 7,3%, totalizzando un fatturato di 379 milioni di euro (353 milioni di euro nel 2011). Si tratta del secondo incremento consecutivo, seppur i valori assoluti restino ancora distanti da quelli pre-crisi (-22,6%) del 2008.

L'export, con un'incidenza del 77,3% del fatturato totale, risulta in calo del 7,4% totalizzando 1.288 milioni di euro (1.391 milioni di euro nel 2011). Nonostante la flessione, la leadership tecnologica made in Italy resta immutata e si conferma presente su tutti i principali mercati mondiali in maniera omogenea.

Rimane invariato il numero delle aziende con 150 unità attive al 31/12/2012, mentre il numero di occupati si riduce da 6.343 a 6.078 unità (-4,2%), con una contrazione abbastanza omogenea in tutte le categorie professionali.

"Chiudiamo il 2012 con un bilancio complessivamente positivo - dichiara il Presidente di Acimac, Fabio Tarozzi - e manteniamo un moderato ottimismo anche per l'anno in corso". "Pur avendo assistito, nei primi mesi del 2013, a un generale stallo nei maggiori mercati mondiali ­- conclude Tarozzi - il dinamismo dei mesi successivi ci porta a prevedere per l'anno in corso il mantenimento degli stessi livelli di fatturato del 2012".

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