L'industria italiana dei sanitari, stoviglieria e materiali refrattari (2018)

Confindustria Ceramica ha presentato i dati relativi all’andamento dei tre comparti nel 2018. Bene i refrattari e la stoviglieria, in flessione i sanitari.

In occasione dell’Assemblea annuale, Confindustria Ceramica ha presentato i dati relativi all’andamento nel 2018 dei comparti italiani attivi nella produzione di ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari.

In flessione il settore dei sanitari (30 aziende, di cui 27 ubicate nel distretto di Civita Castellana, Viterbo), che ha prodotto 3,9 milioni di pezzi (contro i 4,27 milioni del 2017) realizzando un fatturato di 336,4 milioni di Euro (-4,8%), di cui il 45% (151 milioni di Euro), da esportazioni. In calo anche l’occupazione, scesa a 2.743 addetti (375 unità in meno sul 2017).

Risultati migliori sono stati registrati nel settore della stoviglieria in ceramica, composto da 10 aziende che occupano 668 addetti. La produzione è salita a 13.200 tonnellate (+3,3%), mentre le vendite totali, sostanzialmente stabili a 12.800 tonnellate, hanno segnato un lieve calo sul mercato domestico (9.500 ton, -5%), compensato dal progresso sui mercati esteri (3.300 ton. +13,8%). In aumento anche il fatturato totale (54,9 milioni di euro, +7,6%), di cui il 67% realizzato sul mercato italiano e il 33% dall’export.

Positivo anche l’andamento del comparto dei materiali refrattari che nel 2018 ha recuperato quanto aveva perso l’anno precedente: la produzione è aumentata del 5,1% mentre le vendite in volume, di cui il 57% realizzate in Italia, hanno chiuso a +4,6%. In sensibile aumento le esportazioni (+6,7%).

Il fatturato totale ha superato i 400 milioni di euro, segnando una crescita del 14%, grazie al +6,7% realizzato con le vendite sul territorio nazionale e, soprattutto, al +26% conseguito sui mercati esteri.

Le aziende attive in Italia nella produzione di refrattari sono 34 e occupano 1.800 addetti.

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