Piastrelle made in Italy: 2007 a 563 milioni di mq

Secondo i dati preconsuntivi presentati questa mattina all’annuale conferenza stampa di fine anno da Confindustria Ceramica, l’industria italiana delle piastrelle dovrebbe chiudere il 2007 con una produzione nazionale attorno ai 563 milioni di mq (-1,1% sul 2006).
Le vendite complessive sono pari a 560 milioni di mq, anch’esse in lieve calo (-1,1%), e provenienti per 390 milioni di mq (-1,6%) dall’export, mentre restano a 170 milioni le vendite domestiche.

Ai volumi prodotti sul territorio nazionale si aggiungono però gli oltre 115 milioni di mq realizzati negli stabilimenti esteri da aziende italiane.
Tra le evidenze nell’export, continua a correre l’Europa Orientale, con performance rilevanti registrate nei nuovi entrati nell’UE (+7,4%) e negli altri Paesi dell’area (+5,7%). Si conferma in crisi il Nord America, dove il calo (-13,1%) è stato attenuato dalle vendite effettuate in territorio americano attraverso stabilimenti locali di proprietà italiana. Considerando esclusivamente le esportazioni dall’Italia il calo sarebbe stato del 22%.
Come confermato dal presidente di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani, permangono invece in crescita i prezzi medi.
Caute le previsioni anche per il 2008 alle porte: attesa una ‘calma piatta’ per tutti i principali indicatori. “Sicuramente non crescerà la produzione – afferma Panzani – ma il nostro settore si confermerà ulteriormente come una delle punte di eccellenza del made in Italy”. Un +0,6% dovrebbe provenire dalle vendite nell’Europa Comunitaria con “la speranza nella ripresa del mercato tedesco” come dichiarato dal presidente Panzani.
L’ottimismo è comunque motivato dal fatto che questo incremento rappresenterebbe un’inversione di tendenza dopo anni di contrazione. Un rinnovato interesse riveste l’area del Medio Oriente e del Nord Africa (+2,8% atteso), così come i Paesi nuovi entrati nell’UE (+3,9%).
Le oscillazioni del dollaro continueranno invece a giocare un ruolo essenziale per gli Stati Uniti, dove le attese parlano di una ulteriore flessione (-2,6%) delle vendite di piastrelle di ceramica italiane. Stabile il mercato interno che dovrebbe confermarsi sui volumi di vendita del 2007.

Su queste evidenze permangono le tensioni nei costi industriali, la cui crescita del +1,92% nel primo semestre 2007 unita al deprezzamento record del dollaro, continua ad incidere sui margini reddituali delle imprese italiane.
Sul fronte dei costi, se i rincari negli approvvigionamenti energetici sono stati contenuti nei dodici mesi passati (+1,81% per l’elettricità e invariata l’energia termica) – i recenti inasprimenti dei costi del petrolio si faranno sentire pesantemente nei prossimi mesi –, ad incidere pesantemente sui costi di fabbricazione sono stati gli incrementi di smalti e colori (+6,24%) e l’impennata degli imballaggi (+10,29%).

Dall’analisi di bilancio elaborata annualmente dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna sulla redditività emerge invece come l’appartenenza ad un gruppo ed una struttura organizzativa aziendale costituiscano elementi determinanti per le aziende ceramiche.
L’andamento dei margini operativi relativi al 2006 nei gruppi sfiora infatti il 9% (contro l’8,09% del 2005), mentre nelle aziende di medie dimensioni è il 6,82% dei ricavi netti (era il 6,24% nel 2005). Su valori più contenuti i dati delle aziende di minori dimensioni.

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