Stati Uniti: ancora in flessione l’edilizia residenziale
Nel 2024 l’edilizia residenziale USA è calata per il terzo anno consecutivo. Il numero di nuovi cantieri residenziali avviati è sceso a 1,36 milioni di unità, in flessione del 3,9% sul 2023. Previsioni negative anche per il 2025.
Il 2024 è stato un altro anno difficile per il mercato residenziale negli Stati Uniti, penalizzato da alti tassi ipotecari, inflazione, carenza di manodopera, aumento dei costi dei materiali e dei prezzi delle case che hanno influenzato le scelte di investimento degli acquirenti. I nuovi cantieri residenziali avviati nel 2024, pari a 1,36 milioni di unità, sono diminuiti per il terzo anno (-3,9% sul 2023) ed è la prima volta che questo accade dal 2009.
Secondo i dati dell'U.S. Census Bureau, il calo ha interessato il segmento delle unità plurifamiliari che ha perso il 24,9% sul 2023 scendendo a 354.800 unità. Per contro, il segmento delle abitazioni monofamiliari ha registrato un incremento del 6,5% salendo a 1,01 milioni di nuove case, pari al 74% del totale di nuovi cantieri residenziali.
Secondo le previsioni della National Association of Home Builders (NAHB), nel 2025 i nuovi cantieri residenziali caleranno ancora del 2,6% a 1,33 milioni di unità: il segmento delle case monofamiliari dovrebbe segnare un lieve +0,2%, mentre quello delle abitazioni plurifamiliari continuerà a flettere del 10,7% sul 2024.
Nel 2024, le vendite di case monofamiliari esistenti sono state pari a 3,67 milioni di unità, ossia lo 0,3% in più dell'anno precedente. Si tratta del terzo volume più basso dalla metà degli anni ‘90. Ad ostacolare le vendite è stato l’incremento del prezzo medio degli immobili che ha raggiunto il nuovo massimo storico di 412.400 dollari, in aumento del 4,6% rispetto al 2023 e di ben il 50,2% rispetto ad appena 5 anni fa, quando il prezzo medio delle case unifamiliari era di 274.600 dollari.
Per quanto riguarda invece le vendite di nuove case, pari a 683mila unità, queste sono cresciute per il secondo anno consecutivo (+2,5% sul 2023), sebbene risultino ancora inferiori del 46,8% rispetto al record di 1,28 milioni di unità vendute nel 2005, prima della Grande Recessione (fonte: U.S. Census Bureau).
Come si diceva, i tassi ipotecari, nonostante la leggera flessione dal 6,81% del 2023 al 6,72% del 2024 (valore medio annuo dei mutui trentennali a tasso fisso), sono rimasti a livelli record dal 2001 (fonte Freddie Mac).
Due, invece, le note positive. La prima riguarda il numero dei pignoramenti, un indicatore inverso dello stato di salute del settore residenziale, sceso a 322mila unità (-9,8% rispetto al 2023), ossia il terzo volume più basso mai registrato (fonte: ATTOM Data Solutions).
La seconda riguarda il volume totale degli investimenti in costruzioni (residenziale e non residenziale pubblico e privato), in crescita ormai da tredici anni e che nel 2024 hanno toccato il massimo storico di 2,15 trilioni di dollari (+6,5% sul 2023).

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