Sacmi Innovation Lab, le tecnologie abilitanti al servizio di Industria 4.0
Uno staff di 15 persone (raddoppieranno nel giro di due anni) impegnato esclusivamente nella ricerca pura di tecnologie abilitanti in ottica 4.0 e nuovi sistemi di gestione e controllo di processo. È Sacmi Innovation Lab, la struttura creata nel 2017 inglobando competenze multidisciplinari (dall’ingegneria informatica e meccanica a fisica, chimica, matematica, automazione, fino all’esperto di gestione impianto), e già selezionata dalla Regione Emilia-Romagna tra i progetti ammessi alla prima fase del bando per l’attrazione degli investimenti in settori avanzati dell’industria regionale.
Cosa sono le tecnologie abilitanti? Per Gildo Bosi, responsabile R&D Automation di Sacmi, sono “quegli ingredienti che, se appositamente miscelati e configurati, creano vantaggio competitivo per il cliente”. Due esempi concreti arrivano dalla Spagna, dove Sacmi vuole replicare la positiva esperienza dell’Innovation Lab sul mercato italiano che già conta diversi progetti e impianti pilota realizzati nel 2017.
“Il primo progetto che stiamo seguendo in Spagna riguarda lo sviluppo di sistemi innovativi per il controllo di processo – spiega Bosi – con cui si intende migliorare il controllo qualità dei prodotti misurando tutti i parametri durante il ciclo di lavorazione”. Dalla preparazione impasti alla cottura, sono diverse le fasi del processo ceramico che contribuiscono alla qualità ottimale (o alla potenziale difettologia) del prodotto finito. “Sulla base dei parametri rilevati e dello storico delle difettologie – continua Bosi – si possono creare modelli per correlare i difetti alle cause a monte, uno strumento prezioso per l’operatore che può, in questo modo, migliorare le proprie conoscenze sul processo ceramico”.
Sono due le domande, apparentemente semplici, a cui questi modelli devono rispondere: Cosa è successo e perché. La risposta viene dai cosiddetti “data analytics”, ossia algoritmi basati su correlazioni statistiche. “Questo è un primo passo per trasformare una ceramica tradizionale in una ceramica smart, ossia in un impianto più evoluto”, osserva Bosi. “Naturalmente il passo ulteriore consiste nell’anticipare le cause che generano i difetti, implementando modelli di diagnostica predittiva”. Fino ad arrivare a scenari in cui non è più l’operatore ad individuare e correggere le inefficienze di processo, ma è l’impianto stesso che, attraverso i modelli, si “auto-corregge”.
Il secondo progetto di Sacmi Innovation Lab in Spagna riguarda l’efficientamento delle linee macchine. “Quando parliamo di 4.0 – chiarisce Bosi – il focus non è solo tecnologico. Uno dei sistemi per trasformare una tradizionale fabbrica ceramica in una smart factory è quello di innovare la progettazione di flussi e impianti secondo le nuove logiche di mercato, per ottenere maggiore efficienza ed economicità”. Rivedere la gestione delle scorte e dei flussi, riorganizzare il sistema di gestione degli ordini per rispondere alla frammentazione degli stessi (che va di pari passo con la crescente personalizzazione prodotto, l’accorciamento del ciclo di vita, la riduzione dei volumi) è l’obiettivo di questo insieme di azioni. “Le due logiche insieme, ossia l’implementazione di nuove tecnologie abilitanti e l’innovazione gestionale, creano il 4.0 del futuro”, conclude Bosi.
In stretta sinergia con Academy 4.0 – la struttura Sacmi che si occupa della formazione 4.0 a tutti i livelli, dalla formazione interna al rapporto con clienti, fornitori, scuole e università – Sacmi Innovation Lab ambisce a diventare un nodo della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, mettendo a valore i numerosi progetti già realizzati e le collaborazioni già in essere con il tessuto dei laboratori di ricerca e delle università regionali. Nel 2017 il laboratorio ha ospitato 5 tesisti, con l’obiettivo per il 2018 di arrivare ad almeno 6-8 tesisti da dedicare ai principali filoni di attività.
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