Ceramic World Review aggiorna la classifica dei maggiori gruppi ceramici mondiali

Mohawk Industries, Lamosa e SCG salde sul podio. Per il 2021 tutti i grandi player confermano il recupero (o l’ulteriore crescita) della produzione, mentre le acquisizioni concluse quest’anno determineranno nuovi riposizionamenti in classifica.

Ceramic World Review ha pubblicato la nuova graduatoria 2020 dei maggiori produttori mondiali di piastrelle, per volumi prodotti al 31/12/2020. La classifica, realizzata in collaborazione con MECS sulla base dei dati forniti dalle aziende (o recuperati da fonti pubbliche o stimati), riflette il carattere del tutto eccezionale dell’anno del Covid. Quasi tutti i gruppi, infatti, hanno riportato un calo della produzione a causa delle più o meno lunghe chiusure degli impianti durante i lockdown nel primo semestre; una contrazione parzialmente compensata dalla fortissima ripresa nella seconda metà dell’anno, con le linee spinte al massimo della capacità in risposta ad un mercato effervescente. Il calo produttivo a fine 2020 non è stato quindi omogeneo e ha determinato il riposizionamento di parecchie aziende in graduatoria (e la temporanea uscita di altre).

In questo scenario, Mohawk Industries si è confermato saldo al vertice della classifica nonostante i fermi produttivi in diversi dei suoi stabilimenti, mentre il gruppo messicano Lamosa è salito al secondo posto, pur con volumi scesi da 166 a 148 milioni mq, scavalcando la tailandese SCG Ceramics (anch’essa in calo da 166 a 145 milioni mq).

In generale, la contrazione della produzione è stata compresa tra il -1,5% per aziende come la spagnola STN (78,1 milioni mq) e la polacca Cersanit (53,5 milioni mq) a oltre il -10% per diversi gruppi messicani e brasiliani, i più penalizzati. Poche le aziende che hanno mantenuto o alzato la produzione rispetto al 2019. Tra queste spiccano il gruppo spagnolo Pamesa (il maggiore produttore di piastrelle europeo, con 82 milioni mq), il gruppo inglese Victoria PLC (che ha proseguito la sua crescita per acquisizioni chiudendo il 2020 con 42 milioni mq prodotti), e l’indiana Somany che ha incrementato del 18% la capacità e del 14% la produzione.

Come noto, il calo della produzione non è stato accompagnato per tutti da un’analoga flessione delle vendite, come mostra la dinamica dei ricavi. Moltissime le aziende che hanno svuotato i magazzini per soddisfare la domanda; in alcuni casi, scontando il problema di scorte insufficienti per lockdown prolungati; in altri, riuscendo a tenere livelli di vendita in linea o superiori a quelli dell’anno precedente.

Per il 2021, tutti i gruppi prevedono una crescita di produzione e vendite, come anticipato già nelle semestrali: ad esempio, la divisione Global Ceramics di Mohawk Industries ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi a +23%; il Gruppo Lamosa a +65%; Rak Ceramics a +41,8%; Portobello a +70,7%.

Certamente, la prossima classifica 2021 vedrà nuovi riposizionamenti di aziende derivanti anche dalle operazioni di acquisizione concluse quest’anno da diversi grandi player, ossia:

  • Lamosa, che con l’acquisizione della divisione piastrelle di Roca ha portato la capacità produttiva a 225 milioni mq;
  • Pamesa, che acquisendo il Gruppo Azuliber porta in casa una capacità aggiuntiva di 36 milioni mq/anno;
  • Victoria Plc, che in aprile ha acquisito Colli e Santa Maria e non esclude ulteriori operazioni entro quest’anno fiscale;
  • Grupo Halcon, la cui capacità produttiva è salita nel 2021 da 32 a 50 milioni mq, grazie all’ingresso di Cicogres e all’espansione delle proprie linee produttive.

 

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