Geberit: primo trimestre sopra le attese

Tra gennaio e marzo il fatturato del gruppo svizzero è cresciuto del 7,8% sul primo trimestre 2021 toccando i 980 milioni di franchi svizzeri. La divisione Bathroom Systems a +5,5%.

Sebbene in un contesto particolarmente difficile, Geberit è riuscito a chiudere il primo trimestre 2022 con un volume d’affari consolidato in crescita oltre le previsioni. Rispetto all'analogo periodo 2021, le vendite sono cresciute del 7,8%, a 980 milioni di franchi svizzeri. A tassi di cambio costanti l’incremento è stato del 13% (in netta accelerazione rispetto al +4,6% del quarto trimestre 2021).

In calo, ma sopra le aspettative degli analisti, il risultato operativo (Ebitda) diminuito del 3,7% a 303 milioni di franchi (al netto degli effetti valutari risulterebbe un +2,5%), così pure l'utile netto (-5,3% a 220 milioni di franchi). Il margine Ebitda è rimasto comunque su livelli elevati, pari al 30,9% contro il 34,6% del 2021).

La società ha parzialmente compensato i maggiori costi dell’energia (+94%) e delle materie prime (+24%) con il rialzo dei prezzi di vendita che hanno contribuito per il 50% alla crescita del fatturato nei primi tre mesi dell’anno. L’altro 50% è da attribuire all’incremento dei volumi dovuto alla forte domanda di materiali nel settore edile e all’effetto anticipatorio degli acquisti in vista di ulteriori imminenti aumenti dei prezzi.

A parità di cambio costanti, le vendite sono cresciute del 13% in Europa, del 20,2% in Estremo Oriente/Pacifico, del 14,9% in Medio Oriente/Africa e del 4,5% nelle Americhe.

Positivo l’andamento delle tre business unit: la divisione “Installation & Flushing Systems” (sistemi di scarico per il bagno) è cresciuta del 14,4%; la divisione “Bathroom Systems” (sanitari in ceramica e arredobagno) del 5,5% e la BU “Piping Systems” ha chiuso a +19,3%.

In relazione al perdurante rischio geopolitico e alle incertezze tuttora esistenti riguardo alla pandemia, il gruppo rimane cauto nell’esprimere previsioni per i prossimi mesi. Oltre alle difficoltà della supply chain, il gruppo ha stimato in un +10% l’aumento dei costi delle materie prime già nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi dell’anno, soprattutto a causa del conflitto in corso in Ucraina; aumenti che si ripercuoteranno sui prezzi di vendita dei prodotti.

Nel frattempo, il gruppo svizzero ha annunciato il 25 marzo la sospensione delle sue attività in Russia, mentre in Ucraina, dove Geberit occupa 590 dipendenti, in maggio è stata riavviata parzialmente la produzione nella fabbrica nei pressi di Kiev, rimasta illesa.

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