Consumo di piastrelle USA: +6% annuo fino al 2010
Il consumo statunitense di piastrelle di ceramica dovrebbe, infatti, crescere nei prossimi anni del 6% annuo fino al 2010.
Nel 2004 il consumo interno è stato di 293,3 milioni di mq (+9,9% sul 2003), per la maggior parte piastrelle da pavimento. La piastrella di ceramica è, in quantità, il terzo materiale utilizzato negli Stati Uniti, con una quota di mercato dell’11,2% (ai primi due posti il carpet col 67,5% e il vinile col 13,8%).
L’utilizzo della ceramica nei rivestimenti è invece abbastanza esiguo (circa il 15% del totale).
L’import ancora protagonista
L’incremento dei volumi continua ad essere determinato da una crescita delle importazioni (+11,5% sul 2003), anche se la produzione locale inizia ad accrescere le sue quote.
Il dato finale stimato del 2004 evidenzia un incremento del 3,5%, pari a 64,6 milioni di metri quadrati, quantità destinata ad aumentare con l’entrata in piena operatività di alcuni nuovi impianti (vedi allegati).
L’incremento dell’import è stato determinato quasi esclusivamente dall’ingresso sul mercato statunitense di prodotti a basso costo, favoriti dalla distribuzione negli Home Center e dal buon rapporto qualità/prezzo.
Per quanto riguarda i prodotti di fascia medio-alta, invece, l’Italia mantiene la leadership (le importazioni sono diminuite in quantità del 3,2%, mentre in valore il prezzo medio per mq è aumentato del 12,04%). Analoga la situazione per le imprese spagnole: +12,01% il prezzo medio di vendita al mq, -4,7% in quantità.
Da segnalare infine che nel 2004, per la prima volta, le importazioni dal Brasile sono state superiori a quelle dalla Spagna: 36,75 milioni/mq contro 33,97.
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Ingenti investimenti sono stati fatti in questi anni da produttori americani e internazionali sul territorio statunitense.
Oltre a Dal Tile, il cui nuovo stabilimento in joint venture con Emilceramica sta dando ottimi risultati, va segnalata la crescita del Gruppo Marazzi (American Marazzi Tile, Monarch, Ragno, Esedra, Masterker) che, a seguito degli ampliamenti e delle ristrutturazioni effettuate nei due stabilimenti in Texas e Alabama, ha raggiunto una capacità produttiva di 20 milioni di metri quadrati, posizionandosi ampiamente al secondo posto fra le aziende locali.
In crescita anche la produzione del Gruppo Florim (American, Florim, Gold Seal, Esquire), che ha in corso la riconversione degli impianti verso il gres porcellanato smaltato, così come il Gruppo Roca (US Ceramics, Laufen) e Crossville, quest’ultima già presente nel gres porcellanato tecnico.
Entro il 2005 è anche annunciato l’avvio dell’impianto, sempre per la produzione di gres porcellanato, di GranitiFiandre.
In pratica l’industria localizzata negli Usa si sta attrezzando per fornire il segmento medio – alto del mercato. Il ricorso alle importazioni da parte dei produttori (oltre il 20% delle vendite complessive) è orientato al completamento delle gamme (in totale i produttori Usa coprono il 26,8% del mercato).
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