L'industria italiana dei sanitari, stoviglieria e materiali refrattari (2011)

Anche per i settori italiani della ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari l'export si è riconfermato decisivo nella determinazione dei ricavi 2011. Il mercato domestico, invece, ha subito un'ulteriore contrazione di fatturato per  sanitari (-11,9%) e stoviglieria (-0,5%), mentre i materiali refrattari sono cresciuti del 13,1%.

Nello specifico la ceramica sanitaria, localizzata principalmente nel distretto di Civita Castellana (Viterbo), ha perso nel 2011 2 stabilimenti produttivi e conta oggi 41 aziende con 4.196 dipendenti (-4,2% sul 2010). La produzione è scesa a 4,6 milioni di pezzi (-5,6%) e le vendite a 4,48 milioni di pezzi (-4,5%), di cui 2,24 milioni di pezzi venduti in Italia (-12,3%) e altrettanti all'estero (+4,8%). A fronte della pesante contrazione di fatturato in Italia (159,7 milioni di euro contro i 181,3 del 2010), ha fatto quindi riscontro un incremento del 4,1% del fatturato estero salito a 218 milioni di euro.

Una serie di segni positivi caratterizza invece il settore delle stoviglie in ceramica, composto da 12 aziende industriali. In crescita produzione (15.400 tonnellate di pezzi, +11,1%) e fatturato (68,5 milioni di euro, +0,6%) di cui 52,8 milioni di euro generati da vendite sul mercato italiano (-0,5%) e 15,7 milioni di euro da esportazioni (+4,56%).

Si differenzia il comparto dei materiali refrattari (37 aziende e 2.229 addetti), che ha evidenziato nel 2011 un andamento più che positivo sul mercato domestico realizzando un fatturato di 290 milioni di euro, in crescita del 13,1% rispetto al 2010. Buono anche l'export da cui si sono ricavati 159,1 milioni di euro (+4,1%). La produzione totale si è attestata sulle 507.500 tonnellate (502.100 nel 2010).

 

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