Macchine per ceramica: fatturato 2021 oltre i 2 miliardi

Le vendite dei costruttori italiani di impianti sono cresciute del 39% a 2.056 milioni di euro. Bene sia il mercato interno (+31%) che l’export (+42%). Il neoeletto presidente di Acimac Paolo Lamberti: “Siamo fiduciosi. Il 45% delle nostre imprese prevede un ulteriore aumento del business quest’anno”.

Il settore dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica chiude il 2021 con una crescita straordinaria, nonostante i rincari sui prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre al perdurante scenario pandemico internazionale.

Il fatturato 2021 supera i 2 miliardi di euro (2.056 milioni, +39% sul 2020), riportandosi su livelli prossimi al record storico del 2017 (2,24 mld €). A contribuire al forte progresso sia il mercato interno (con vendite salite dai 393 milioni di euro del 2020 a 515,4 milioni, +31,2% sul 2020) che quello estero.

Il 2021 ha visto attive in Italia 138 imprese (una sola in meno rispetto al 2020). In aumento l’occupazione, con 7.212 addetti complessivi, +3.8% sul 2020, ossia livelli occupazionali in linea con il picco del 2018.

Paolo Lamberti

I dati, contenuti nella 30a Indagine Statistica Nazionale realizzata dal Centro Studi MecsAcimac, sono stati diffusi in occasione dell’Assemblea annuale dei Soci, svoltasi nella sede di Villa Marchetti a Modena il 28 giugno. Assemblea che ha anche sancito il passaggio di testimone dal presidente uscente Paolo Mongardi al neoeletto Paolo Lamberti.

“Questi due anni hanno visto incredibili movimenti del mercato”, ha dichiarato Paolo Lamberti. “L’ultimo biennio è stato sfidante ma il dato 2021 dimostra come abbiamo saputo gestire situazioni controverse. Nonostante il perdurare di crisi geo-politiche il nostro comparto lo scorso anno ha lavorato per reagire in modo positivo alla difficile situazione, aumentando l’occupazione e tornando ai livelli di fatturato del 2017. Siamo fiduciosi e lo dimostra anche il dato emerso dall’ultimo Osservatorio Congiunturale del comparto che vede il 45% degli operatori italiani stimare per i prossimi mesi un aumento del business”.

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I mercati internazionali

Nel 2021 l’export, da sempre punto di forza del settore, si è riconfermato tale registrando una notevole accelerazione dopo il calo dei tre anni precedenti. Il fatturato estero ha raggiunto i 1.541 milioni di euro (+41,8% sul 2020), con un’incidenza del 74,9% sul fatturato totale. In crescita sostenuta tutte le aree geografiche, con l’unica eccezione del mercato cinese.

L’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine italiane per ceramica con vendite pari a 421,8 milioni di euro (il 27,4% del fatturato export) e un incremento del 41%L’Asia (Cina esclusa) si colloca al secondo posto con un valore di 272 milioni di euro (+68,6%) e un’incidenza del 17,6%; segue il Centro e Sud America con vendite per 215,8 milioni di euro (+55%). Ottime performance anche in Medio Oriente (+63,5%), Europa orientale (+54%) e Nord America (+35,5%), mentre l’Africa resta ferma sui livelli 2020 segnando appena un +0,7%. Come si accennava, unica area in calo è la Cina che perde il 3% rispetto al 2020 fermandosi su un volume di vendite di 97 milioni di euro.

I settori clienti

Nella suddivisione del fatturato tra i settori clienti si conferma la predominanza dell’industria delle piastrelle ceramiche che nel 2021 ha generato l’86,8% del volume d’affari complessivo, registrando una crescita di ricavi pari al 46,1% rispetto al 2020.

In aumento del 9,1% le vendite di macchinari nel settore dei laterizi, pari a 98,3 milioni di euro, seguite da quelle rivolte all’industria dei sanitari (89,9 milioni di euro, +26% sul 2020).

Fatturato per tipologia produttiva

A variare decisamente nel 2021 sono le quote di fatturato realizzate dalle varie tipologie di macchine, sebbene le tre principali si confermino il posizionamento dell’anno precedente. Le macchine per la formatura hanno raggiunto un fatturato di 449,5 milioni di euro (quasi il 22% del totale) segnando un eccezionale +70,4% rispetto al 2020. Secondo posto per gli impianti per la preparazione delle materie prime (315,1 milioni di euro, +31,3%), seguite dagli impianti di finitura e utensili diamantati (279,1 milioni di euro, +28,6%).

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