Piastrelle italiane crescono all'estero


Si conferma vincente la strategia dell'internazionalizzazione produttiva da parte di gruppi italiani.

Peculiarità dell'industria ceramica italiana del nuovo millennio è il presidio dei mercati esteri attraverso sedi commerciali, logistiche o produttive in vari paesi.

Queste ultime in particolare rappresentano un fenomeno del tutto nuovo per il settore ma capace di fare la differenza tra i vari competitors nazionali e internazionali negli anni a venire.

Sono nove i gruppi italiani che hanno sedi produttive all'estero, locate esclusivamente in Europa e Stati Uniti, per un totale di 20 società che operano attraverso 32 stabilimenti con 77 forni attivi.
Esistono poi altre tre operation internationali dove però le aziende italiane detengono una quota di minoranza del capitale sociale e pertanto non sono state censite dallo studio annuale di Confindustria Ceramica.

La produzione estera di matrice italiana realizzata in Stati Uniti, Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Finlandia, Polonia, Ucraina e Russia è stata nel 2007 pari a 116,4 milioni di mq, in crescita di 1,6 milioni (+1,4%) rispetto al 2006.
A differenza della produzione realizzata in Italia, quella estera vede la monocottura dominare le altre tipologie con 38,2 milioni di mq e il 32,8% della produzione totale, seguita dal gres porcellanato smaltato con 35,6 milioni. In realtà, il gres porcellanato considerato nella sua totalità (sommando cioè la versione smaltata a quella tecnica) è la tipologia più prodotta con 54,1 milioni di mq, considerando anche la forte crescita registrata lo scorso anno della tipologia non smaltata negli stabilimenti europei. Nel corso del 2007 il suo incremento produttivo è stato infatti del 31,8%.

La concentrazione produttiva estera riflette la composizione delle esportazioni dalla madrepatria italiana. Gli stabilimenti europei realizzano infatti il 77% della produzione estera totale, pari a 90 milioni di mq.
Negli Stati Uniti, invece, le imprese italiane hanno prodotto lo scorso anno 26,4 milioni di mq, circa la metà della produzione totale realizzata negli Stati Uniti, con il gres porcellanato smaltato che totalizza i maggiori volumi prodotti.

Le vendite totali delle imprese italiane all'estero hanno raggiunto i 123,3 milioni di mq, di cui 95 milioni venduti nei mercati domestici, 24,6 come esportazioni verso paesi terzi e 3,7 milioni come intercompany, un fenomeno quest'ultimo che raddoppia i suoi volumi rispetto all'anno precedente ed è relativo esclusivamente alle aziende operanti nel continente europeo.
Da segnalare negli Stati Uniti come la flessione nelle vendite registrata dai produttori italiani (-9,24%) sia inferiore a quella degli altri produttori a stelle e strisce che hanno ridotto le proprie vendite del 13%.

Come per le aziende italiane, anche quelle di diritto estero hanno registrato nel 2007 una crescita nel fatturato del 4,7%, pari in termini assoluti a 916,7 milioni di euro.
La crisi americana ha invece influenzato negativamente il prezzo medio totale ex fabbrica che scende a 7,4 euro/mq (-1,15%). Se infatti negli Stati Uniti il prezzo medio è notevolmente maggiore rispetto a quello dei mercati europei, il suo calo è stato del 9,76% attestandosi sui 9,17 euro/mq.

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