Il Covid pesa sul primo semestre di Geberit

Nonostante il fatturato in calo del 9,8% e l’utile netto a -13,9%, Geberit non frena su investimenti tecnologici e R&S

I risultati del primo semestre 2020 del Gruppo Geberit, colosso svizzero dei sanitari e accessori per il bagno quotato al SIX Swiss Exchange, sono stati inevitabilmente influenzati dalla pandemia da Covid-19 e dagli effetti valutari negativi. Le vendite nette sono scese a 1.468 milioni di franchi svizzeri segnando un calo del 9,8% sul primo semestre 2019 (-4,5% al netto degli effetti valutari che hanno pesato per 87 milioni di franchi).

L’andamento sui vari mercati è andato in parallelo con il periodo, più o meno prolungato, di chiusura di cantieri e rivendite. In Europa (-3,3% sul 2019 a cambi costanti) i paesi più colpiti sono stati il Regno Unito e Irlanda (-34,1%), l’Italia (-25,1%), la penisola iberica (-20,9%) e la Francia (-19,2%). Performance positive si sono invece registrate in Germania (+2,9%), Paesi nordici (+2,2%), Europa dell'Est (+1,4%), Svizzera (+0,5%), Austria (+0,4%) e Benelux (+0,2%). Oltreoceano le riduzioni più significative si sono verificate in Medio Oriente/Africa (-25,9%), Estremo Oriente/Pacifico (-18,5%) e America (-5,4%).

Complessivamente tutte e tre le business unit del gruppo hanno riportato cali di fatturato: le vendite della divisione “Installation & Flushing Systems” (sistemi di scarico per il bagno) sono calate del 4,8% (a tassi di cambio costanti) a 556,3 milioni CHF; la divisione “Bathroom Systems” (sanitari in ceramica e arredobagno) ha perso il 4,6% scendendo a 464 milioni CHF, mentre la BU “Piping Systems” (tubi e flessibili per il bagno) ha chiuso il semestre con 447,8 milioni CHF (-3,8%). 

In termini di redditività, il risultato operativo lordo (EBITDA) è sceso del 7,8% a 462 milioni di franchi, l’EBIT è calato del 10,5% a 386 milioni, mentre l’utile netto si è fermato a 315 milioni CHF (-13,9%). L’immediata attuazione di misure di contenimento dei costi fin dall’inizio della pandemia ha tuttavia consentito di portare l’Ebitda al 31,5% dei ricavi (era il 30,8% nel 2019).

Nonostante le incertezze del periodo, gli investimenti di Geberit Group si sono mantenuti su livelli elevati, 55 milioni CHF (contro i 52 milioni del primo semestre 2019), pari al 3,7% del fatturato netto, destinati per lo più ad espansione di capacità produttiva e ammodernamento di impianti. Le spese in R&S hanno toccato i 38 milioni di franchi (39 milioni nei primi 6 mesi 2019), pari al 2,6% dei ricavi.

Difficili le previsioni per il secondo semestre 2020. Secondo il gruppo, a meno che non vi siano altri lock-down, il settore delle costruzioni dovrebbe tornare alla normalità durante la seconda metà dell’anno. Tuttavia, i ritardi o l’interruzione dei progetti, in particolare nell’edilizia non residenziale, e la chiusura temporanea degli showroom nel secondo trimestre, potrebbero avere ripercussioni negative sulla domanda. Sulla base di questo scenario, per la seconda metà dell’anno Geberit stima un giro d’affari leggermente al di sotto del secondo semestre 2019. Grazie alla solidità finanziaria, il gruppo continuerà a perseguire le sue priorità strategiche e operative mantenendo integro il budget destinato alla ricerca e sviluppo.

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