Analisi di bilancio dei produttori di piastrelle: Italia e i principali competitor mondiali a confronto

È stata pubblicata dal Centro Studi Acimac la 4° edizione di “Analisi di bilancio dei produttori mondiali di piastrelle ceramiche” che esamina i dati economico-finanziari 2014-2016 di un campione significativo di aziende: 388 in totale, di cui 82 italiane, 77 spagnole, 40 operanti in altri Paesi UE, 84 in Asia e 55 in altri Paesi del mondo.

Lo studio confronta le performance di ciascuna azienda con i valori medi nazionali e mondiali di redditività e con quelli delle aziende più simili per gestione e risultati (cluster analysis). Per ogni impresa sono forniti anche 3 diversi rating di stabilità finanziaria e rischio default. Il volume si completa poi con la presentazione dei ranking mondiali delle imprese secondo 15 diverse voci di bilancio e la loro ulteriore classificazione in base ad un innovativo indice multi-dimensionale.

Buoni risultati per le imprese italiane nel 2016

L’analisi dei bilanci 2016 dei principali produttori italiani di piastrelle ceramiche conferma il buono stato di salute economico-finanziaria delle imprese, attestato dall’ulteriore progresso degli indici di redditività.

La redditività del capitale investito, ROI, è cresciuta di un ulteriore punto percentuale (dal 4,2 al 5,3%). Stabile il valore aggiunto in rapporto al fatturato (32,3%, al medesimo livello di Spagna e resto dell’Europa, e superiore alla media asiatica). Altissimo il valore aggiunto per addetto, che in Italia ha rasentato i 100.000 Euro, contro i 75.000 Euro in Spagna, i 36.000 Euro nel resto d’Europa e i 23.000 Euro in Asia. Altrettanto elevato è stato il livello degli investimenti delle imprese italiane per ciascun occupato (415.000 Euro).

Nel 2016, le imprese italiane produttrici di piastrelle hanno mostrato un significativo miglioramento del margine operativo lordo (EBITDA) e del risultato operativo (EBIT), all’incirca in linea con quanto si è osservato in Spagna, mentre nel resto d’Europa e in Asia tali indici sono maggiori.

Tuttavia, l’utile netto medio conseguito dalle imprese italiane è leggermente inferiore rispetto a quello spagnolo (5,5% contro 6,8% in Spagna), seppure in linea col resto d’Europa e con i produttori asiatici. Ciò va attribuito in parte alla maggiore incidenza degli oneri fiscali (al netto degli sgravi fiscali riferiti al piano nazionale Industria 4.0), e in parte al maggiore onere che le imprese italiane sopportano in termini di interessi passivi.

Scarica qui la presentazione dello studio

Leggi l’analisi dei curatori dello studio pubblicata su Ceramic World Review 126/2018.

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