La piastrella italiana supera i livelli pre-Covid
In aumento del 9% le vendite nel primo trimestre 2021 (+7% rispetto al 2019). Vendite in Italia a +19%, export a +7,3%. Preoccupano i forti rialzi nei costi energetici, nel packaging del prodotto finito e nei noli marittimi verso gli USA.
Archiviato un 2020 negativo, seppur meno del previsto, l’industria italiana delle piastrelle è riuscita già col primo trimestre 2021 a superare i livelli pre-pandemia. Un recupero che, come spiega il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani, era già iniziato nel secondo semestre dell’anno scorso riducendo di molto il crollo delle vendite subito durante il lockdown.
Rispetto ai segni meno che hanno caratterizzato l’anno del Covid (-14% la produzione nazionale di piastrelle, -3,9% le vendite totali in volume e in valore, nonché il crollo degli investimenti quasi dimezzati, vedi tab. 1), al 31 marzo 2021 tutti gli indicatori erano tornati decisamente in positivo.
Il fatturato totale è cresciuto del 9% rispetto al primo trimestre 2020, grazie sia al forte recupero delle vendite sul mercato italiano (+18,9%) che all’export (+7,2%). Un progresso reale, fra l’altro, ossia non frutto solo di un atteso rimbalzo dopo la frenata del 2020: rapportato al primo trimestre 2019, l’incremento si colloca infatti intorno al 7% complessivo.
“Il nostro settore ha dimostrato una buona capacità di reazione”, ha affermato Savorani presentando i dati durante la conferenza stampa indetta in occasione dell’assemblea annuale di Confindustria Ceramica. “In generale, l’attenzione al ‘bene casa’ in tutto il mondo, unito alle caratteristiche di salubrità, sostenibilità e durevolezza della ceramica, hanno spinto in alto la domanda di piastrelle nei diversi continenti, una domanda che siamo riusciti a intercettare”.
Sul progresso a doppia cifra registrato sul mercato domestico, il presidente conferma che si tratta della prima inversione di tendenza negli ultimi 15 anni caratterizzati da una contrazione ininterrotta. “È innegabile - sottolinea Savorani - che un +19% sia un dato incoraggiante, sebbene riferito ad un dato di partenza (720 milioni di euro) molto basso. Gli incentivi previsti dal Recovery Plan e la semplificazione burocratica possono rendere duratura e consistente questa crescita. Cosa che auspichiamo, anche in considerazione del fatto che l’incentivo del Superbonus 110% deve ancora realmente esplicitare il suo potenziale”.
Per quanto riguarda l’andamento sui mercati internazionali, che avevano sofferto meno anche nel 2020 perdendo appena l’1,8% sul 2019, Savorani spiega come i migliori risultati nel primo trimestre 2021 siano stati segnati sul mercato europeo che si configura sempre più come il mercato di riferimento della piastrella made in Italy. “Più timido invece il recupero in USA – spiega il presidente - dove la fetta di mercato lasciata libera dalle esportazioni cinesi (per effetto dei dazi antidumping) è stata più facilmente occupata o dai produttori locali (ndr, in gran parte di proprietà di grandi gruppi italiani) – o da prodotti spagnoli, messicani e brasiliani” che si collocano su fasce di prezzo più simili. Non meraviglia che l’export spagnolo in USA nel primo trimestre 2021 sia cresciuto di un altro 10%.
Se al momento tutti i segnali indicano la prosecuzione della dinamica positiva registrata nel primo trimestre, anticipando quindi una chiusura d’anno altrettanto favorevole, a preoccupare gli industriali italiani sono altri fattori che nulla hanno a che vedere con la domanda del mercato.
“La ripresa dell’economia mondiale ha comportato, anche per il nostro settore, fortissimi e repentini rialzi nei costi dei fattori produttivi – spiega Savorani - quali pallet, plastica e cartone per imballaggi, oltre ai noli marittimi, dove talvolta non riusciamo a spedire a causa dell’indisponibilità dei container, più concentrati sulla rotta del Pacifico che non su quella Atlantica”.
Negli 8 mesi tra settembre 2020 e maggio 2021 il cartone per imballaggio è cresciuto del 64%, la plastica per packaging del 156% e i pallet del 68% (fig 1). Sul fronte dei noli marittimi, il costo dei container dall’Europa alla East Coast statunitense è passato dai 1.576 dollari di ottobre 2020 ai 3.359 dollari di maggio 2021, un rincaro del 113% che pesa su un settore che destina il 26% delle proprie vendite oltremare (fig. 2).
E poi c’è il tema del gas. “Per il gas metano il rialzo è doppio”, dichiara Savorani: “Alla crescita del costo della materia prima - dagli 8 euro dello scorso anno ai 20 attuali - si aggiunge anche quella della C02 determinata dal sistema ETS, dove i 15 €/ton di 10 mesi fa solo volati ai circa 50-55 €/ton di oggi, anche a causa della speculazione finanziaria”. (fig. 3). Per il presidente dei ceramisti italiani si tratta di una decisione pericolosa, che mina la competitività di un settore che proprio in tema di tutela ambientale ha sempre dimostrato di essere virtuoso, destinando gran parte dei propri investimenti alla riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale con risultati tangibili. Secondo Savorani, è quindi “necessaria una riformulazione del meccanismo ETS con l’inserimento del settore ceramico tra quelli che possono beneficiare della compensazione dei costi indiretti”.
A fronte di questi problemi, l’industria ceramica “si consola” osservando un mercato in deciso fermento che tornerà, in parte, ad animare i padiglioni della fiera di Bologna il prossimo 27 settembre, quando si riaprirà Cersaie. “Cersaie rappresenta un momento di marketing fondamentale per il nostro settore – dichiara Savorani – e sono molto ottimista sul suo svolgimento. Torneranno i clienti italiani ed europei e, con il passaporto sanitario e voli covid free, sarà più facile partecipare anche per i buyer di altri Paesi”.
Tab. 1 - The Italian ceramic tile industry / L’industria italiana delle piastrelle di ceramica
|
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
Var. |
Companies / Aziende |
147 |
145 |
137 |
135 |
133 |
-2 units |
Employees / Addetti |
18,956 |
19,515 |
19,692 |
19,318 |
18,747 |
-571 units |
Production / Produzione (mill. m2) |
415.9 |
422.5 |
415.5 |
400.7 |
344.3 |
-14.1% |
Investments / Investimenti (mill. €) |
400.4 |
514.9 |
508.2 |
373.1 |
202.8 |
-45.6% |
Total sales / Vendite Totali (mill. m2) |
414.6 |
421.9 |
410.1 |
406.9 |
391 |
-3.9% |
- Domestic sales / Vendite in Italia (mill. m2) |
82.9 |
83.7 |
82.4 |
83.5 |
73.3 |
-12.2% |
- Exports (mill. m2) |
331.7 |
338.2 |
327.7 |
323.4 |
317.7 |
-1.8% |
Total Turnover / Fatturato totale (mill. €) |
5,417.1 |
5,546.5 |
5,380.9 |
5,341.3 |
5,132 |
-3.9% |
- Domestic sales / Vendite in Italia (mill. €) |
828.8 |
842.4 |
834.0 |
832.0 |
720.0 |
-13.5% |
- Exports (mill. €) |
4,588.3 |
4,704.1 |
4,546.9 |
4,509.3 |
4,410 |
-2.2% |
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