Bridging the gap: parliamo di ceramica
Progettisti e produttori di ceramica a confronto all’interessante evento organizzato a Sassuolo da Esmalglass-Itaca lo scorso 14 giugno.
Creatività, artificio, superficie, sfida, tradizione, decorazione, ecologia, matericità, identità …
Sono solo alcune delle parole che hanno avviato il talk “Bridging the gap - parliamo di ceramica”, organizzato da Esmalglass-Itaca presso la sede di Sassuolo lo scorso 14 giugno. Obiettivo, favorire il dialogo tra mondo della produzione ceramica e quello della progettazione, facendo emergere punti di vista diversi e provando a dare risposta ad alcuni quesiti. La ceramica ha una sua anima, una sua dignità? Che ruolo hanno i progettisti nell’accrescimento del valore percepito e nella comunicazione della ceramica verso l’utente finale? Qual è l’impegno dei produttori nel capire le esigenze dei progettisti? Qual è il futuro della ceramica?
Ad animare il confronto sono stati gli stessi ospiti riuniti dal noto colorificio ceramico spagnolo: da un lato, diversi professionisti dell’industria ceramica italiana, tra responsabili commerciali, marketing e R&S nuovi prodotti; dall’altro, un campione selezionato di progettisti attivi in Toscana, Marche, Emilia Romagna e Lombardia, tutti molto dinamici ma eterogenei per esperienze e specializzazioni nei vari segmenti dell’architettura (progettazione di spazi urbani, residenziali e commerciali).
Al centro del dibattito, alcuni temi caldi. Ad esempio, la tendenza della ceramica all’imitazione di materiali naturali, rispetto al recupero del valore della decorazione; oppure, in tema di grandissimi formati, la lastra ceramica che permette tagli custom, rispetto alla modularità e flessibilità dei formati piccoli; o ancora, il presidio di mercati tradizionali rispetto all’ingresso in nuovi segmenti, dove il valore tecnico ed estetico del prodotto ceramico più innovativo può aprire nuove frontiere di applicazione in architettura.
Quasi sempre sono emerse, anche all’interno delle stesse categorie di professionisti, opinioni differenti, che hanno consentito di sfatare consuete generalizzazioni. Ma una cosa è sicura: la collaborazione fra chi produce e chi si pone spesso come interlocutore verso l’utente finale è sempre più fondamentale, anzi forse l’unico futuro possibile.
Secondo molti degli architetti intervenuti, la ceramica può essere la risposta tecnica ed estetica a tutto ciò che non si trova in natura; ma, anziché considerarla come elemento unico del moodboard del progetto, può invece rappresentare il ponte che unisce e connette i vari materiali impiegati, grazie al suo valore tecnico e alla sua versatilità estetica.
Se l’obiettivo di “Bridging the gap” era incoraggiare la creazione di un canale comunicativo diretto fra professionalità capaci di contribuire, ognuna per la propria parte, allo sviluppo di un futuro concreto della ceramica, l’esito positivo di questo primo incontro è stato un bell’incoraggiamento per Esmalglass-Itaca per proseguire su questa strada!
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