Geberit, primi 9 mesi a 2,73 miliardi di franchi
Da gennaio a settembre 2022, il giro d’affari del gruppo svizzero ha registrato un incremento dell’1,4%. Il ritmo di crescita è rallentato a causa dell’andamento negativo del terzo trimestre.
Pur accusando una flessione del 7,5% nel terzo trimestre, Geberit, il colosso svizzero dei sanitari, ha chiuso positivamente i primi nove mesi dell’anno generando ricavi per 2,73 miliardi di franchi, in crescita dell’1,4% rispetto all'analogo periodo 2021. Al netto degli effetti valutari fortemente sfavorevoli, la progressione sarebbe stata dell’8,2% dovuta, tuttavia, esclusivamente agli aumenti dei listini: i volumi sono infatti rimasti stabili rispetto al record storico registrato nello stesso periodo dello scorso esercizio.
Particolarmente pesante anche per Geberit l’impatto dei rincari delle materie prime e dell’energia che tra gennaio e settembre hanno subito incrementi rispettivamente del 21% e del 131%, comportando costi aggiuntivi per 210 milioni di franchi svizzeri, peraltro non ancora del tutto compensati dal rialzo dei prezzi di vendita di quei prodotti – vedi i sanitari – commercializzati tramite una distribuzione multi-level.
Rispetto ai livelli record dello stesso periodo 2021, l’Ebitda ha subito un calo del 14,2% scendendo a 767 milioni di CHF (con un margine del 28,1%), mentre l’utile netto si è attestato a quota 541 milioni di franchi (-17,1%).
Nei primi nove mesi 2022 tutti i mercati europei hanno registrato andamenti positivi (+7,8% complessivamente, a valuta costante). Crescita a doppia cifra in Italia (+16,7%), Penisola Iberica (+14,7%), Est Europa (+14,2%) e Regno Unito/Irlanda (+12,7%). Buone le performance anche in Svizzera (+6,7%), Paesi nordici (+6,4%), Germania (+6%), Francia (+5,5%), Austria (+4,4%) e Benelux (+4,1%). %). L'area Medio Oriente/Africa ha continuato a svilupparsi a ritmi sostenuti (+29,5%), l’America a +5,8% e Far East/Pacifico a +7,3%, quest’ultima però penalizzata dai lockdown e dal rallentamento dell'attività di costruzione in Cina.
Positivo l’andamento delle tre business unit: la divisione “Installation & Flushing Systems” (sistemi di scarico per il bagno) è cresciuta del 7,2%; la divisione “Bathroom Systems” (sanitari in ceramica e arredobagno) del 4,2% e la BU “Piping Systems” ha chiuso a +13,6%.
I rischi geopolitici in corso, l’inflazione pressante e le incertezze dovute alla pandemia inducono il gruppo svizzero alla prudenza nel fornire una previsione di chiusura esercizio, nonostante si punti a raggiungere gli obiettivi prefissati, con ricavi comunque in crescita in valuta locale ed un Ebitda intorno al 27%.
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