Ibstock, il primo semestre frena ma non delude

Sebbene in presenza di ricavi in calo del 14%, il colosso inglese del mattone si dichiara soddisfatto delle performance raggiunte in un contesto di mercato contrassegnato dal calo della domanda sia nel segmento delle nuove costruzioni, sia in quello delle ristrutturazioni.

La contrazione della domanda nel settore residenziale in UK ha penalizzato, come prevedibile, il primo semestre 2023 di Ibstock, reduce da un brillante 2022, chiuso con un fatturato a 513 milioni di sterline (+26%) e con l’Ebitda a 140 milioni (+36%).

Sebbene in presenza di ricavi in calo del 14% (dai 259 milioni di sterline dei primi sei mesi 2022 a 223 milioni) e di un Ebitda sceso a 63 milioni (-11%), il gruppo, tuttavia, parla di un risultato leggermente superiore alle aspettative, come dichiarato dal CEO Joe Hudson:

Joe Hudson

“La performance raggiunta dimostra la nostra resilienza in un contesto di mercato contrassegnato da fenomeni non controllabili e con una domanda inferiore sia nel segmento delle nuove costruzioni sia in quello delle ristrutturazioni (RMI).

La nostra attenzione al servizio clienti, unita alla gestione disciplinata dei costi, ci ha permesso di mitigare le perdite, confermando la validità delle nostre scelte strategiche in un contesto di inflazione e aumento dei tassi di interessi”.

Dei 223 milioni di sterline di fatturato, 162 milioni sono stati generati dalla divisione Ibstock Clay (-13%) e 61 milioni dalla b.u. Concrete (-17%).

Nonostante la complessità del periodo, Ibstock ha deciso di mantenere stabili i prezzi di vendita e di aumentare il volume delle scorte per assorbire i costi fissi ma, contestualmente, anche di chiudere la fabbrica di mattoni di Ravenhead, giudicata quelle con i costi più elevati rispetto agli altri 36 stabilimenti. L’operazione ridurrà la capacità produttiva totale di circa 40 milioni di mattoni/anno.

Leggi l’articolo completo su Brick World Review 2/2023
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