Italcer: ok della Commissione europea per l’impianto che elimina la CO2
Il primo impianto pilota sarà realizzato da Italcer a Sassuolo con un investimento di 6 milioni di euro. In programma ulteriori investimenti per 50 milioni di euro in cinque anni.
Altro importante traguardo per il Gruppo Italcer di Rubiera (Reggio Emilia) in tema di sostenibilità. L’impianto brevettato l’anno scorso per la cattura e trasformazione della CO2 emessa dai processi produttivi ha ottenuto l’ok dagli esperti esaminatori del programma LIFE Subprogramme Climate Action della Commissione Europea (lo strumento finanziatore di progetti ambientali e di azione per il clima), che hanno attribuito al progetto 69 punti, ben al di sopra della soglia di 55 punti richiesta.
La portata innovativa del brevetto – frutto di due anni di ricerca e 2 milioni di euro di investimento – risiede nel fatto che, per la prima volta, un impianto industriale non solo è in grado di eliminare la CO2 e gli altri inquinanti atmosferici dai processi produttivi, ma li trasforma in prodotti a valore aggiunto utilizzabili come materie prime seconde purissime: dal carbonato di calcio precipitato, al nitrato di calcio al solfato e solfito di calcio; materie prime nobili utilizzabili in vari settori industriali, dalla farmaceutica alla cosmetica all’agricoltura. Il vantaggio ambientale è quindi duplice, considerato il risparmio delle emissioni associate alla sola fabbricazione dei prodotti nobili, rispetto ai metodi tradizionali per produrli.
Il prossimo step, per Italcer, sarà la realizzazione del primo impianto pilota a Sassuolo (presso la Spray Dry) che inizierà non appena sarà deliberato il finanziamento da circa 6 milioni di euro del programma LIFE Climate Action. Secondo le stime, l’impianto non solo azzererà le circa 5.500 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno prodotte ad oggi, in aggiunta ad altri fumi e gas, ma consentirà un ulteriore risparmio per l’ambiente di 3.700 ton/anno di CO2 grazie alla produzione di carbonato di calcio precipitato come sottoprodotto.

Nel medio termine, poi, Italcer ha già indicato come potrà evolvere il progetto, diventando complementare alla produzione ceramica. Lo spiega l’Ad del gruppo, Graziano Verdi:
“Contiamo di investire altri 50 milioni di euro in cinque anni per creare un impianto su scala industriale che stimiamo genererà 80 milioni di ricavi aggiuntivi nei prossimi sette anni grazie proprio dall’applicazione di questo brevetto, considerando sia la vendita di materie prime seconde che risparmi di tasse sulla CO2”.
Per il CEO di Italcer, il riconoscimento della Commissione Europea è un’ulteriore conferma dell’impegno dell’azienda per la sostenibilità e la decarbonizzazione del processo produttivo, un percorso che, l’anno scorso, ha avuto altre due tappe importanti: l’avviamento del primo forno 100% elettrico nello stabilimento in Spagna, che consente di risparmiare 1.500 tonnellate di C02 all’anno, e il premio Sustainability Award, classificandosi al primo posto tra le aziende italiane.
“La policy ambientale del Gruppo Italcer - aggiunge Verdi - si fonda su una strategia che punta ad una decarbonizzazione realistica dei processi produttivi. Inoltre, siamo da tempo impegnati anche nel promuovere lo sviluppo dell'economia circolare, cercando di riutilizzare le materie di scarto dei processi trasformandole in materie prime per altri usi industriali”.
Dal punto di vista tecnico, l’innovativo processo sviluppato da Italcer con il supporto del Prof. Isidoro Giorgio Lesci presenta anche altri vantaggi ambientali: da un lato, si distingue per un bassissimo impatto energetico perché sfrutta reazioni esotermiche che avvengono in modo spontaneo, riducendo il fabbisogno e migliorando l’efficienza complessiva; dall’altro, l’impianto adotta soluzioni di “Industria 4.0” che consentono un controllo costante ed automatizzato della produzione, con un impatto ambientale positivo.
Non solo. Il particolare design del sistema ne consente l’applicazione in molte industrie che oggi utilizzano combustibili fossili, da quella alimentare all’automotive, rendendo la tecnologia brevettata scalabile e di grande impatto.
Il Gruppo Italcer, società benefit partecipata dai fondi Mindful Capital Partners, Miura Partners e Capital Dynamics, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a circa 350 milioni di euro e stima per il 2025 un fatturato di circa 380 milioni di euro. Conta oltre 1.100 dipendenti e opera con aziende e marchi attivi nella produzione ceramica di alta gamma, quali Fondovalle, La Fabbrica-AVA, Elios Ceramica, Devon&Devon, Ceramica Rondine, Bottega, Equipe Cerámicas, Opificio Ceramico e Terratinta.

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