Africa: produzione e consumi in crescita sostenuta

Il consumo di piastrelle in Africa sfiorerà i 2 miliardi mq nel 2028, 500 milioni mq in più rispetto ai livelli 2023.

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L’Africa sarà uno dei principali motori della ripresa della produzione globale di ceramica nei prossimi anni. Lo si evince dal reportCeramic Tile Market Forecast Analysis. TREND 2024-2028”, lo studio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle ceramiche, pubblicato lo scorso novembre dal Centro Studi MECS-Acimac.

Sostenuta da un'economia in rapida evoluzione e da un forte gap infrastrutturale rispetto alle regioni più sviluppate, l’Africa sarà infatti la macroarea con il più alto tasso di crescita a livello mondiale nel periodo 2024-2028.

Dopo un decennio di espansione straordinaria – con una crescita media annua dell’11% nella produzione di piastrelle e del 6,3% nei consumi – le analisi elaborate da MECS confermano come il continente africano si appresti a proseguire la sua corsa, seppur a ritmi più moderati. Le previsioni per il quinquennio 2024-2028 indicano un aumento del 5,6% medio annuo nella produzione (da 1,18 miliardi mq del 2024 a 1,55 miliardi nel 2028) e del 6% nei consumi, che raggiungeranno quota 1,97 miliardi mq, ossia 500 milioni in più rispetto al 2023, pari all’11,1% del consumo mondiale di piastrelle.

A trainare questa crescita non è solo lo sviluppo economico generale – con un PIL atteso in aumento del 4,1% annuo fino al 2028 – ma anche il boom del turismo e l’impennata degli investimenti in infrastrutture e ospitalità. Questi fattori stanno alimentando un’espansione significativa del settore delle costruzioni (+2,5% l’incremento medio annuo stimato da MECS), con ricadute dirette sulla domanda di piastrelle ceramiche.

Sul fronte produttivo, a fianco dei già grandi Paesi produttori (Egitto, Algeria, Sudafrica, Nigeria, Ghana) stanno entrando in scena nuovi attori, come Benin, Camerun, Costa d’Avorio, Kenya e Mozambico, che contribuiranno a rafforzare l’industria ceramica del continente, sebbene parte della domanda continuerà a dipendere dalle importazioni.

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