In recupero nel 2021 anche i comparti italiani attivi nella produzione di whiteware, laterizi e refrattari.
In occasione dell’assemblea annuale, Confindustria Ceramica ha presentato, oltre a quelli relativi al comparto piastrelle, anche i risultati 2021 relativi alle aziende italiane attive nella produzione di sanitari, stoviglieria e porcellana, materiali refrattari e laterizi.
Il comparto della ceramica sanitaria (30 aziende, di cui 27 ubicate nel distretto di Civita Castellana, Viterbo) ha recuperato la perdita del 2020 tornando su livelli produttivi del 2019 pari a 4 milioni di pezzi (+29%), realizzando un fatturato di 368,8 milioni di euro (+20,4% sul 2020), di cui il 45% da esportazioni (166,4 milioni di euro). In aumento di 9 unità l’occupazione, pari a 2.663 addetti.
In recupero anche la produzione di materiali refrattari, salita a 353mila (+28% sul 2020) e il relativo fatturato, pari a 381,6 milioni di euro (+19,4%), di cui 176 milioni realizzati sul mercato italiano e oltre 205 milioni con esportazioni. Le aziende attive in Italia nel settore dei refrattari sono 31 e occupano 1.697 addetti.
Nel 2021 è risalita anche la produzione italiana di laterizi, in costante calo dal 2008. Le 62 aziende del comparto che occupano 3.000 addetti hanno prodotto 4,5 milioni di tonnellate (+12,5%), realizzando un fatturato di 500 milioni di euro (+31% sui 380 milioni di euro del 2020) per lo più sul mercato italiano.
Infine il comparto della stoviglieria in ceramica, dove le 9 aziende attive in Italia hanno recuperato la perdita del 2020 segnando una crescita percentuale del 26-27% sia per la produzione (10.600 tonnellate) che per le vendite (9.900 tonnellate). L’attività sul mercato domestico rappresenta il 78% delle vendite totali. Il fatturato 2021 è stato pari a 47,2 milioni di euro, di cui il 66% realizzato in Italia.
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