Produzione e consumo mondiale di piastrelle di ceramica (2020)
Il Centro Studi Acimac / MECS anticipa su Ceramic World Review i dati principali della 9a edizione dello studio annuale “Produzione e consumo mondiali di piastrelle ceramiche”.
- Primo parziale recupero, nel 2020, di produzione e consumo mondiali di piastrelle, cresciuti rispettivamente dell’1,7% e del 2,5%.
- In flessione del 2,4% i flussi di import-export.
- Il quinquennio 2021-2025 previsto in forte ripresa (CAGR +4,7%).
In ottobre sarà pubblicata la 9a edizione del volume “Produzione e consumo mondiale di piastrelle ceramiche” realizzato da MECS / Centro Studi Acimac. Lo studio, quasi 300 pagine di grafici, tabelle e commenti, analizza nel dettaglio l’andamento decennale al 2020 di industria, mercato, consumi pro-capite e flussi esportativi sia per macro-aree geografiche che per i 76 maggiori Paesi produttori, consumatori, esportatori o importatori di piastrelle.
Lo studio, quest’anno, presenta un’importante novità, data la profonda revisione delle serie storiche decennali relative a produzione e consumo di piastrelle in Cina, resa possibile grazie alla capillare analisi di mercato condotta su oltre mille aziende attive in 27 regioni cinesi. La ricerca, confluita nelle 800 pagine del volume “China: Ceramic tiles and slabs”, ha permesso di recuperare per ciascuna azienda i dati di capacità produttiva, numero di linee, tipologie di prodotti, investimenti già avviati o programmati nel triennio.
La revisione dei dati Cina ha comportato il parallelo aggiornamento delle serie storiche complessive.
Nonostante la pandemia, il 2020 ha visto un primo parziale recupero dei volumi di piastrelle prodotti e consumati a livello mondiale. Dopo un biennio in flessione, infatti, la domanda globale è cresciuta del 2,5% a 16.035 milioni mq, mentre la produzione, penalizzata dalle temporanee interruzioni degli impianti in molti paesi, è aumentata dell’1,7% portandosi a 16.093 milioni mq.
In Asia la produzione è cresciuta del 2,8% a 11,9 miliardi mq, grazie soprattutto all’incremento dei volumi prodotti in Cina, India e Iran che ha compensato la flessione in Vietnam e Indonesia.
Nel continente europeo è risultata in flessione la produzione dei Paesi UE (-6,6% a 1.218 milioni mq), mentre ha recuperato quella nell’area dell'Europa extra-UE (638 milioni mq; +11,9%), grazie al forte incremento in Turchia.
In calo a 1.409 milioni mq anche la produzione nel continente americano: in Nord America la perdita è stata contenuta al -2,7% (321 milioni mq), mentre in Centro-Sud America, l’area più penalizzata dai lockdown prolungati del 2020, la produzione è scesa a 1.088 milioni mq (-7,6%).
È proseguito invece lo sviluppo dell’Africa, dove la produzione a fine 2020 ha raggiunto i 918 milioni mq (+6,1%).
Nel 2020 i flussi di import-export sono scesi a 2.769 milioni mq, 67 milioni in meno rispetto al 2019. Al netto di variazioni minori nei singoli paesi esportatori, sul risultato ha inciso soprattutto la forte contrazione dell’export cinese (157 milioni mq in meno; -20%). Complessivamente, l’Asia ha portato il suo export a 1.385 milioni mq (-4,5%), pari al 50% dell’export mondiale; stabili le esportazioni dell’Unione Europea (922 milioni mq, +0,2%), in aumento quelle dei Paesi dell’Europa extra-UE (207 milioni mq; +11,9%), grazie soprattutto alla sensibile crescita della Turchia; in flessione, al contrario, i volumi esportati dal Centro-Sud America (133 milioni mq; -10%), Nord America (41 milioni mq; -8,9%) e Africa (81 milioni mq; -8%).
Tra le evidenze più interessanti emerse nel 2020, il sorpasso dell’India, divenuta il secondo maggiore esportatore mondiale di piastrelle dopo la Cina, e l’ulteriore rafforzamento della propensione esportativa dell’Unione Europea, la cui quota export è salita nel 2020 al 75,7% della propria produzione.
Previsioni 2021
I forti investimenti in corso nei maggiori paesi produttori di piastrelle consentono di prevedere uno scenario in ulteriore crescita anche nel 2021. La Cina ha chiuso il primo semestre 2021 con una produzione in aumento del 14,7% sul primo semestre 2020; il Brasile a +52% (con previsione a +24% per l’intero anno); la Spagna a +34%; l’Iran a +10% e il Messico a +48%, prevedendo un +18% a fine anno. Anche la produzione italiana è destinata a rimbalzare sui livelli pre-pandemia, trainata dal forte aumento delle esportazioni, in crescita a doppia cifra nel primo semestre in numerosi mercati chiave.
Molto positivo anche l’outlook quinquennale elaborato da MECS, secondo il quale la produzione mondiale di piastrelle potrebbe raggiungere nel 2025 i 20 miliardi mq (CAGR +4,7%), con lo sviluppo maggiore in Asia e Africa.
Leggi l’articolo completo su Ceramic World Review n. 143
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