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Piastrelle

USA: in crescita il mercato delle piastrelle di ceramica

16/03/2004
16/03/04 - Gli Stati Uniti sono il primo mercato di esportazione del mondo e l’unico che cresce a ritmi sostenuti e per quantità molto rilevanti.

I 265,5 milioni/mq (stime) di consumo di piastrelle raggiunti del 2003 quintuplicano il livello del 1980 e raddoppiano all’incirca quello del 1996. Le piastrelle di ceramica coprono l’11,6% delle vendite di pavimenti negli Stati Uniti e continuano a sottrarre spazi alle soft surfaces (carpet) e al vinilico.
Questo boom del consumo non è però accompagnato dalla crescita delle vendite dei produttori nazionali che sono state stimate nel 2003 a 55,5 milioni /mq, un livello più o meno analogo a quello degli anni ’90.
Continuano invece a crescere le importazioni.

Secondo i dati dell’US Department of Commerce nei primi 11 mesi del 2003, le importazioni totali di piastrelle hanno raggiunto il nuovo record di 190,8 milioni/mq, con una crescita del 10,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Il 77,7% dell’import complessivo continua a essere detenuto dai quattro maggiori Paesi importatori.
In particolare l’Italia si attesta su 65,3 milioni/mq con una crescita dell’8,5%, il Brasile (25,3 milioni/mq) cresce del 24,6% mentre il Messico (25,2 milioni/mq) rimane fermo sulle posizioni passate a +1,5%.
Solo la Spagna registra un calo del 2,5% nelle quantità importate raggiungendo i 32,6 milioni/mq.

Gli altri competitor internazionali rimangono a notevole distanza e pertanto anche crescite percentuali molto elevate si traducono in valore assoluto in pochi milioni di metri quadrati.

Sono comunque buoni i risultati raggiunti dalla Turchia che detiene il 4,8% del mercato totale con una crescita del 37,8% sul 2002, dall’Indonesia che cresce del 24,4% raggiungendo gli 8,8 milioni/mq e dalla Tailandia che, con una crescita dell’+8,5% sul 2002, raggiunge una quota di mercato pari al 2,7% con 5,1 milioni/mq.

Da segnalare anche la forte impennata della Cina che cresce del 90,5% sul 2002 ma detiene solamente il 2,5% delle quantità importate pari a 4,8 milioni/mq.

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