Cersaie, 95.000 visitatori e un focus sull’energia nucleare
L’evento bolognese si conferma punto di riferimento internazionale. Il ministro Pichetto Fratin al convegno inaugurale: “Valutare mini reattori”.
Oltre 95.000 presenze, quasi il 50% dei visitatori in arrivo dall’estero: anche quest’anno Cersaie si è confermato l’evento internazionale di riferimento nel mondo della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Nelle cinque giornate di fiera, nel dettaglio, sono state registrate 95.321 presenze, in calo del 4% rispetto all'edizione dello scorso anno. Numeri che sono il frutto di una sostanziale tenuta degli operatori internazionali (47.095 rispetto a 47.634 nel 2023, -1%) e di una diminuzione del 6,7% degli operatori italiani (48.226 rispetto a 51.685).
La 41° edizione della manifestazione, che si è svolta a BolognaFiere dal 23 al 27 settembre, ha visto quindici padiglioni interamente occupati – pari a 145.000 mq di superficie complessiva – dove hanno esposto 606 aziende, di cui 332 del comparto piastrelle di ceramica, 91 dell'arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna che ha confermato la sua connotazione internazionale con 230 espositori esteri – pari al 38% del totale – e con 25 paesi rappresentati.
"Pur in un contesto internazionale caratterizzato da situazioni di forte criticità, la grande capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti: la qualità dei visitatori che abbiamo incontrato a Bologna quali distributori, architetti, operatori del real estate è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi.
Emilio Mussini, alla guida delle Attività Promozionali di Confindustria Ceramica, ha sintetizzato l'ampio programma di eventi di questa edizione di Cersaie sottolineando, tra gli altri numeri, i 1.200 partecipanti alla Lectio Magistralis di Riken Yamamoto, 13° premio Pritzker presente a Cersaie, le centinaia di architetti che hanno partecipato agli altri eventi del programma ‘Costruire, Abitare, Pensare’ e il grande interesse e afflusso registrato alla Città della Posa.
Il Convegno Inaugurale
Cersaie è stato anche il teatro di un importante confronto sul futuro dell’industria ceramica italiana, nel corso del convegno inaugurale. Al centro lo spinoso tema delle fonti di energia alternative al gas, dall’idrogeno al nucleare.
Il convegno, dal titolo ‘‘Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana” ha visto gli interventi di ospiti di primo piano, come il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini e il numero uno di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi.
“Oggi – ha detto Ciarrocchi – vediamo una flessione del mercato, scontiamo la crisi internazionale. E avvertiamo anche gli effetti del ‘post superbonus’. È una fase che mette tutti a dura prova, ma queste aziende continuano a investire e ad alzare il livello della qualità e del design”.
Ciarrocchi ha sottolineato anche la centralità della questione dell’approvvigionamento energetico, suggerendo l’importanza di iniziare a ragionare seriamente sul nucleare.
Parole raccolte dal Ministro Pichetto Fratin, che ha dichiarato:
“La domanda di energia nei prossimi 25 anni raddoppierà. Dobbiamo trovare necessariamente delle alternative. La ricerca e la sperimentazione sul nucleare rappresentano un passaggio che dobbiamo fare. Dobbiamo darci un quadro legislativo. Magari, nel corso del prossimo Cersaie il mondo ceramico potrà iniziare a ragionare sull’opportunità di adottare piccoli reattori”.
Il filone del nucleare è stato ripreso, nel suo intervento, anche dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini:
“Oggi, in Italia - ha spiegato - paghiamo il 40% in più del prezzo europeo. Negli Stati Uniti si pagano 8 euro per megawatt/ora, da noi sono 39-40. Non possiamo non parlare di nucleare. Noi continuiamo ad avere in mente l’immagine di grandissime centrali, ma oggi le cose sono cambiate: sono stati fatti enormi passi avanti a livello tecnologico. In Italia abbiamo imprese leader al mondo che fanno sperimentazione, ma la fanno su suolo non italiano perché qui vige il divieto. I micro-reattori possono essere un aiuto molto importante per le imprese del nostro comparto. Non possiamo continuare a comprare energia dalle centrali francesi che sono qui a un passo”.
Un’altra suggestiva lettura della situazione economica italiana e, in particolare, del distretto ceramico, è stata quella fornita dal direttore della Fondazione Edison Marco Fortis:
“Mai come oggi - ha detto - la manifattura italiana è stata competitiva. Nei primi sette mesi dell’anno abbiamo superato il Giappone nell’export: nessuno dieci anni fa ci avrebbe scommesso un euro. Il settore delle piastrelle ceramiche è indiscutibilmente uno dei nostri fiori all’occhiello”.
Al convegno hanno partecipato anche l’assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, il presidente di ICE Matteo Zoppas, l’amministratore delegato di Simest Regina Corradini D’Arienzo e il presidente di Bologna Fiere Gianpiero Calzolari.
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