Edilizia europea: ripresa prevista entro il 2025
Nella 97a conferenza Euroconstruct, il possibile scenario al 2026 per l’industria europea delle costruzioni.
Contrariamente alle previsioni di sei mesi fa, la produzione edilizia nell'area Euroconstruct ha chiuso il 2023 con un calo piuttosto contenuto: -1,4% rispetto al 2022. Secondo gli analisti la tendenza negativa continuerà anche nel 2024 a un ritmo del -2,7%, causata principalmente da sfide significative nel nuovo settore residenziale in 15 dei 19 paesi Euroconstruct. La svolta positiva è attesa nel 2025 e proseguirà presumibilmente per tutto il 2026. Questo è lo scenario previsionale delineato per il settore nel corso della 97a conferenza Euroconstruct tenutasi a Stoccolma l’11 giugno scorso.
I fattori frenanti per il 2024
Dopo la modesta crescita dello scorso anno (+0,4%), con cali della performance economica in ben sette stati membri, è probabile che nel 2024 nell'area Euroconstruct i progressi rimangano moderati (+1,1%), come pure la crescita dei consumi privati e delle esportazioni. Sebbene l'economia sia prevista riprendere quota nel 2025, allo stato attuale il traguardo del 2% appare irraggiungibile dati i numerosi fattori frenanti (ad esempio, gli effetti collaterali dello shock inflazionistico). Gli andamenti più positivi nell'attività economica complessiva per il periodo 2024-2026 sono previsti in Irlanda e Ungheria, mentre all’estremo opposto troviamo Italia e Germania. A impedire la crescita anche il continuo aumento dei tassi di interesse e gli elevati deficit dei bilanci nazionali, considerati dai partner Euroconstruct come chiari ostacoli all'attività edilizia europea. Il limitato margine di manovra finanziario degli Stati, così come delle autorità regionali e locali, può avere conseguenze negative su possibili incentivi e agevolazioni fiscali da destinare al settore delle costruzioni.
Accessi al credito verso la normalizzazione
Quadro simile per quanto riguarda le condizioni sui finanziamenti bancari. Il forte aumento dei tassi di interesse in un periodo molto breve ha reso gli investimenti notevolmente più difficili per famiglie e aziende, anche se la situazione si sta lentamente normalizzando. Secondo l'ultima Bank Lending Survey della BCE, infatti, la domanda di prestiti immobiliari privati nell'Eurozona si è di recente stabilizzata. Tuttavia, all'inizio del secondo trimestre del 2024, la domanda di credito da parte delle aziende si è nuovamente indebolita, mentre, al contrario, i requisiti per l’ottenimento di finanziamenti per l'acquisto di abitazioni da parte dei privati, per la prima volta dal 2021 sembrano essere meno rigorosi.
I problemi riscontrati negli ultimi anni (rialzo dei tassi di interesse, inflazione, aumento dei costi di costruzione) continueranno a pesare sull'edilizia, ad eccezione del comparto ingegneria civile che nel 2024 andrà incontro a una forte accelerazione. L'espansione sarà guidata da varie esigenze di investimento, ma soprattutto dal sostegno finanziario dei governi.
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