Produzione e consumo mondiale di piastrelle ceramiche (2023)
Il Centro Studi Acimac/MECS anticipa su Ceramic World Review i dati principali della 12a edizione dello studio annuale “Produzione e consumo mondiale di piastrelle ceramiche”. Nel 2023 i volumi globali di produzione e consumo di piastrelle sono calati rispettivamente del 5,5% e del 5%. In flessione del 2,3% anche i flussi di import-export.
Sarà disponibile a breve la 12a edizione del volume “Produzione e consumo mondiale di piastrelle ceramiche” realizzato da MECS / Centro Studi Acimac. Lo studio, quasi 300 pagine di grafici, tabelle e commenti, analizza nel dettaglio l’andamento decennale al 2023 di industria, mercato, consumi pro-capite e flussi esportativi sia per macro-aree geografiche che per i 76 maggiori Paesi produttori, consumatori, esportatori o importatori di piastrelle.
Per ogni Paese viene proposto anche un approfondimento sulla composizione dei volumi di importazione ed esportazione per tipologia di prodotto (gres porcellanato, mono e bicottura, altri materiali).
Lo studio sarà poi accompagnato anche quest’anno dalla pubblicazione del volume “Ceramic Tile Market Forecast Analysis 2024-2028”, che aggiorna le previsioni quinquennali del mercato mondiale delle piastrelle. (per info: [email protected]).
Produzione mondiale in frenata
Complessivamente, per l’industria e il mercato ceramico mondiale anche il 2023 si è chiuso confermando la prosecuzione della fase negativa registrata nel 2022. Il protrarsi del generale rallentamento dell’economia, caratterizzata da alta inflazione e alti tassi di interesse, si è tradotto in un ulteriore raffreddamento della domanda globale di piastrelle e, di conseguenza, in una nuova contrazione dei volumi globali di produzione e di import-export, sebbene con cali percentuali inferiori a quelli rilevati nel 2022.
Nel 2023 la produzione mondiale di piastrelle è scesa a 15.937 milioni mq, segnando un -5,5% sui 16.862 milioni del 2022: 900 milioni mq in meno, di fatto ripartiti fra tutti i continenti ad eccezione dell’Africa. La produzione in Asia è calata del 5%, da 12,2 a 11,6 miliardi mq, pari al 73% della produzione globale; un risultato negativo sul quale la Cina ha contribuito con una perdita di 580 milioni mq e il Vietnam con un calo produttivo pari a 180 milioni mq.
Il continente europeo ha prodotto complessivamente 1.654 milioni mq (il 10,4% della produzione mondiale): la contrazione più marcata è avvenuta in Unione Europea (-18%, da 1.267 a 1.039 milioni mq), dove Italia e Spagna sono scese entrambe sotto i 400 milioni mq prodotti; ha tenuto meglio l’area dell'Europa extra-UE (615 milioni mq; -4,2%), su cui ha comunque inciso il decremento di Turchia e Russia.
In flessione, a 1.473 milioni mq, anche la produzione nel continente americano: il Nord America è sceso da 378 a 349 milioni mq; -7,7%), mentre il Centro-Sud America si è fermato a 1.124 milioni mq segnando un -10,3%.
Come si diceva, in controtendenza rispetto agli altri continenti si conferma l’Africa, dove la produzione è nuovamente salita nel 2023 a 1.178 milioni mq (+9,9%), grazie agli incrementi registrati in Egitto (400 milioni mq), Algeria (185 milioni mq), Ghana (120 milioni mq) e Nigeria (125 milioni mq).
Il commercio internazionale si ferma a 2,75 miliardi mq
Nel 2023, anche le esportazioni mondiali hanno confermato la tendenza negativa iniziata l’anno prima, attenuando però la flessione: -2,3% rispetto al -7% del 2022. A livello globale sono stati esportati 2.753 milioni mq, 66 milioni in meno rispetto all’anno precedente. La contrazione ha riguardato tutte le aree geografiche, con l’unica eccezione dell’Asia il cui export è cresciuto del 15%, da 1.354 a 1.557 milioni mq, grazie al recupero della Cina (+6,2%) e al nuovo exploit dell’India (+39,6%).
In calo a doppia cifra, invece, le esportazioni dell’Unione Europea (da 965 a 772 milioni mq; -20%), dell’Europa extra-UE (da 174 a 132 milioni mq; -24,4%), del Centro-Sud America (da 167 a 138 milioni m; -17,4%). Più leggera la flessione del Nord America (ad 48 a 43 milioni mq; -9%), mentre l’export dei paesi africani è rimasto stabile a 111 milioni mq.
Leggi l’articolo completo su Ceramic World Review n. 158
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