Tra i comparti che sosterranno la ripresa economica in Iran vi è anche il settore delle costruzioni, che ha chiuso il 2016 con un fatturato di 154 miliardi di dollari e che è previsto crescere nei prossimi 4 anni ad un tasso annuale composto (CAGR) del 6,1%, raggiungendo i 196 miliardi nel 2020.
L’aspettativa di ripresa del settore delle costruzioni in Italia emersa a fine 2015 non ha trovato piena conferma nel primo semestre dell’anno in corso.
Secondo il report della 81a Conferenza Euroconstruct di Dublino del giugno scorso, nel 2016 il mercato edilizio crescerà del 2,6% e manterrà questo trend fino al 2018.
Nel 2015 la produzione edilizia russa ha subito una contrazione del 7% sul 2014. in controtendenza la produzione di piastrelle ceramiche, cresciuta del +2,2%.
Secondo il report della 80a conferenza Euroconstruct, la produzione edilizia totale nei 19 Paesi membri ha registrato un trend positivo, crescendo dell’1,6% rispetto all’anno precedente.
Il 2015 ha fatto registrare un aumento della domanda complessiva del +10% rispetto al 2014 (pari a 254,6 milioni mq), che riporta il consumo al di sopra dei livelli pre-crisi. + 9,8% le importazioni.
Secondo un rapporto dell'agenzia ICE rilasciato a novembre, l'industria delle costruzioni in Marocco ha generato negli ultimi 5 anni un giro d'affari di oltre 500 milioni di euro e un valore aggiunto pari a 3,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita medio annuo del 5%. Dopo una lieve flessione nel 2013, il 2014 si è chiuso con numeri positivi.
Nel 2014 il Paese ha conosciuto una ripresa dei consumi privati (+4,9% il dato tendenziale del terzo trimestre 2014) e pubblici (+8,8%), nonché un nuovo slancio dell'export (+15%), e il PIL ha registrato un +6,8% nel terzo trimestre (contro il 2,1% medio del 2013).
Nonostante la Tunisia sia il Paese del Nord Africa che ha conosciuto un periodo di transizione post Primavera Araba relativamente tranquillo, la crescita economica del Paese ha subito un notevole rallentamento: rispetto alla media del 5% annuo del periodo pre-rivoluzione, il 2014 si è infatti chiuso con un (pur buono) +2,7%.
L'Algeria sta attraversando una situazione di relativa stabilità. Secondo la Banca Mondiale, il PIL reale, pari al 2,8% nel 2013, dovrebbe essere salito al 3% nel 2014 ed è previsto quest'anno al 3,3% con un ulteriore consolidamento al 3,5% nel biennio 2016-2017.
La ben nota grave situazione in Libia impedisce il varo di progetti o strategie di investimenti, indispensabili in un Paese che ha bisogno di costruire o ricostruire gran parte del proprio patrimonio edilizio e infrastrutturale, praticamente in ogni settore.
Dopo un 2015 ancora in terreno negativo (-0,8%) nel quale si faranno ancora sentire gli effetti dell'incerta situazione politica e della carenza di investimenti, il 2016 dovrebbe segnare il ritorno al segno più della crescita (+2,4%).